La bozza del maxi decreto unico sul reddito di cittadinanza e sulla famigerata Quota 100 è quasi pronta: il testo, infatti, è al vaglio dei tecnici di Palazzo Chigi e potrebbe essere varato dal Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni. Si tratta di un ulteriore passo decisamente fondamentale per garantire il superamento della precedente Riforma Fornero come promesso in campagna elettorale dal segretario federale della Lega Matteo Salvini.
Quota 100 con paletti
Come ormai noto, la Legge di Stabilità 2019 è stata già approvata con giudizio favorevole dai due rami del Parlamento ma manca ancora il decreto attuativo che dovrà dare efficacia alle norme contenute nella nuova manovra finanziaria.
Tuttavia, restano confermati i paletti sulla Quota 100 riguardanti l'introduzione delle finestre temporali che per i dipendenti del settore privato saranno quattro a cadenza trimestrale e il divieto di cumulo fra i redditi da pensione e quelli da lavoro. Stando a quanto riportato da "Fanpage", sono circa 430 mila i lavoratori che a partire dal 2019 potranno usufruire della pensione anticipata secondo il meccanismo della Quota 100, ovvero, a partire dal 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi anche se, stando alle recenti stime elaborate dall'esecutivo giallo-verde, la platea dei potenziali beneficiari sarà destinata a ridursi visto che la scelta è su base volontaria.
Reddito di cittadinanza a partire da aprile
A causa dell'introduzione dei paletti restrittivi, infatti, non tutti decideranno di uscire anticipatamente dall'attività lavorativa: il numero dei quotisti, potrebbe arrivare addirittura a 315 mila rendendo sufficiente lo stanziamento dei 3,9 miliardi di euro per coprire le spese derivanti dalla misura.
Inoltre, Quota 100 sarà una misura in via sperimentale che potrà essere utilizzata solo per un trienni: a partire dal 2022 si potrà uscire in anticipo anche con la Quota 41, misura tanto sbandierata dalla Lega che consentirebbe l'anticipo pensionistico dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di anzianità contributiva indipendentemente dall'età anagrafica.
Quanto al cosiddetto reddito di cittadinanza, invece, a partire dal 2019 potranno beneficiare dei 780 euro mensili tutti coloro che si trovano in condizioni di povertà firmando un patto per il lavoro con il centro per l'impiego che a sua volta provvederà all'inserimento del disoccupato nel mondo del lavoro attraverso un percorso di formazione e di ricerca.