Le ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi domenica 30 dicembre, riguardano l'approvazione della manovra finanziaria alla Camera e l'attesa per il decreto 'unico' su Quota 100 e reddito di cittadinanza, previsto per la seconda settimana del mese di gennaio. E' stata una vera e propria corsa contro il tempo per evitare un pericoloso esercizio provvisorio di bilancio. Non mancano le novità, sia per quanto riguarda la nuova procedura di indicizzazione delle pensioni, articolata su 7 fasce, sia per il cosiddetto contributo di solidarietà sulle pensioni con importi superiori ai 100mila euro lordi annui.

Riforma pensioni, la legge di bilancio passa alla Camera

La manovra finanziaria da circa 31 miliardi di euro ha ottenuto ieri sul filo di lana il via libera dalla Camera (con 327 sì e 228 no): un'approvazione risicata, arrivata alla terza fiducia su altrettanti passaggi parlamentari. Montecitorio, oggi, metterà il sigillo definitivo alla legge di bilancio ad appena 24 ore dalla “deadline”, il tutto per scongiurare un pericoloso esercizio provvisorio di bilancio.

Dopo l’intesa raggiunta con l'Unione europea che ha scongiurato la tanto temuta procedura d’infrazione sui conti pubblici, occorre sottolineare come si sia sensibilmente assottigliata la dote per il 2019 destinata alla nuova misura di pensionamento anticipato con 'Quota 100', anche se, a onor del vero, si è irrobustita quella per gli anni successivi.

Nel 2019 si è passati dagli iniziali 6,7 miliardi di euro destinati al Fondo per le pensioni a circa 4 miliardi. Per i 2 anni successivi, invece, si è provveduto ad aumentare il Fondo a 8,3 miliardi e 8,6 miliardi. Il Fondo destinato al pacchetto previdenziale funzionerà, comunque, secondo il principio dei 'vasi comunicanti' con quello destinato al reddito di cittadinanza: ciò significa che le risorse risparmiate per l'una o l'altra misura potranno essere interscambiabili o, comunque, essere impiegate per altre finalità di finanza pubblica.

Rivalutazione pensioni articolata su sette fasce

Uno degli aspetti più contrastanti è costituito dalla rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo (sopra i 1522 euro mensili): tale rivalutazione scatterà nel prossimo triennio e prevederà sette nuove fasce di importo. Solamente la prima, quella che arriva al limite massimo di 1522 euro potrà contare sulla rivalutazione completa.

Poi l'indicizzazione comincerà a scendere, partendo dal 97% per la fascia di reddito compresa tra 3 e 4 volte il trattamento minimo sino ad arrivare al 40% per le pensioni con importo superiore a nove volte il minimo.

Pensioni, dovrebbe arrivare a marzo il ricalcolo

Le pensioni di gennaio e febbraio 2019, però, saranno calcolate ancora senza taglio, vale a dire che saranno calcolate ancora secondo l'indicizzazione Prodi. Tutto questo perché l'Inps, come abitualmente succede, ha predisposto già a novembre i pagamenti delle pensioni di gennaio e, con tutta probabilità, non riuscirà ad uniformarsi alle nuove regole nemmeno per le pensioni di febbraio.

Confermato anche il contributo di solidarietà, previsto sulla durata di 5 anni, sulla quota retributiva delle pensioni più elevate. Il taglio comincerà a scattare sugli importi superiori ai 100mila euro lordi annui: anche qui sono stati previsti degli scaglioni.