Ammontano a circa 240 mila il numero delle domande presentate al fine di beneficiare dell'agognato pensionamento con Quota 100, Opzione Donna e uscita anticipata. Solo circa 155 mila istanze sono state prodotte da tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti per la famigerata Quota 100, ovvero, 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Circa 72 mila istanze per i pre-pensionamenti

Stando a quanto riporta il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", il meccanismo di uscita anticipata ideato dalla Lega ed entrato in vigore con la Legge di Stabilità 2019, è stato richiesto in prevalenza dal sesso maschile.

Era abbastanza palese, infatti, visto che risulta sempre più difficile per le lavoratrici il raggiungimento dei 38 anni di contribuzione richiesti dalla normativa. Altre 72 mila, invece, sono le richieste pervenute per i pre-pensionamenti e le restanti 15 mila sono le richieste per il cosiddetto regime sperimentale donna.

Quanto al sistema delle quote, un terzo delle istanze sono state prodotte dai dipendenti della Pubblica Amministrazione, mentre dal punto di vista geografico la metà delle richieste proviene dalle regioni del Meridione, un terzo dal Nord Italia e il rimanente 20% dalle regioni del Centro: circa 10.864 sono le istanze presentate in Sicilia contro le 9.745 registrate in Lombardia.

Inoltre, l'importo medio che un lavoratore proveniente dalla gestione privata andrà a percepire si aggira attorno ai 1.900 euro mensili.

Assegni fino ai 1.000 euro con l'Opzione Donna

Sempre secondo quanto riporta "Il Sole 24 Ore", per il regime sperimentale donna, invece, si registrano circa 15 mila istanze presentate dalle lavoratrici che hanno maturato almeno 57 anni di età anagrafica accompagnati dai 35 anni di anzianità contributiva.

Di queste, circa il 60% sono provenienti dal Nord e percepiranno un assegno mensile medio di circa 1.000 euro mensili. Cosa assai diversa per le regioni di Roma e Milano nelle quali l'importo arriverà fino ai 1.100 euro mensili. Le lavoratrici del Molise, invece, percepiranno un assegno pari a 755 euro mensili, quelle della Calabria circa 798 euro mensili, in Campania si percepiranno 805 euro mensili mentre in Basilicata l'assegno previdenziale arriva fino ai 816 euro mensili.

Tuttavia, si registra anche un netto calo dei pre-pensionamenti, ovvero, tutte le istanze di uscita anticipata che hanno beneficiato del blocco dell'indicizzazione alla speranza di vita. Nei primi mesi del 2019, infatti, si sono registrate circa 700-900 domande: circa il 55% sono le istanze pervenute al Nord con una netta prevalenza del settore privato con una maggioranza del pubblico impiego registrata nelle regioni del Sud Italia. Il Meridione, infatti, appare più polarizzato con circa 4000 richieste giunte dalla Sardegna e dalla Campania.