Il nuovo Governo targato Pd-M5S non è ancora nato, eppure si parla già di quelli che potrebbero essere i primi provvedimenti presi dall'esecutivo giallorosso. Si parla molto di Pensioni e, in particolare, del futuro di Quota 100. Il pensionamento anticipato, fortemente voluto dalla Lega, rischia infatti di subire delle modifiche, se non addirittura la totale abolizione, come auspicherebbe il Partito Democratico.

Ma vediamo nel dettaglio perché e cosa potrebbe comportare una simile manovra.

Ultime news pensioni: perché si vuole abolire Quota 100?

Nei programmi del governo Conte bis ci sarebbe la revisione di quota 100, ovvero il pensionamento anticipato con almeno 62 anni di età e 38 di contributi versati che, insieme al reddito di cittadinanza, è stato uno dei provvedimenti bandiera del Governo gialloverde Lega-Cinquestelle. A riportarlo sono i maggiori quotidiani, tra cui Il Sole 24 Ore, che parla di uno studio in corso per ridurre le finestre di uscita con lo scopo di abbassare i flussi annuali. Il motivo?

Come già ampiamente previsto prima della sua entrata in vigore, Quota 100 non è economicamente e socialmente sostenibile nel lungo periodo: il pensionamento anticipato dei lavoratori non coincide infatti con l'assunzione e l'entrata nel mondo del lavoro di giovani o precari.

Con cosa potrebbe essere sostituita Quota 100?

Ma con quale provvedimento potrebbe essere sostituita Quota 100? Stando alle ultime notizie in ambito pensioni, una delle ipotesi potrebbe essere l'innalzamento dell'età anagrafica da 62 a 64 anni. Ma non è escluso - e anzi sembra proprio essere la soluzione più accreditata - lo stop fra un anno: potrebbe quindi essere abolita nel 2020. Questo provvedimento, secondo gli analisti, consentirebbe allo Stato di recuperare ben 12 miliardi in due anni.

Abolizione Quota 100 e rischio concreto di un 'esodati bis'

Per poter praticare questa strada sarà dunque necessario pensare a un piano specifico di tutela di coloro che nel 2020/2021, secondo accordi aziendali già presi e diritti acquisiti, godranno della pensione anticipata. Senza un salvagente e una salvaguardia ben precisa si rischia infatti di avere un secondo problema esodati e rivivere quanto già accaduto tra il 2011 e il 2012 con la tanto criticata Legge Fornero, dal nome dell'allora ministra del Governo Monti. Una situazione che certamente sarebbe meglio non ripetere.