Arrivano le prime ipotesi di superamento o di rimodulazione delle Pensioni anticipate a quota 100 nell'eventualità di un nuovo Governo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Con l'obiettivo di disinnescare le clausole di salvaguardia e l'aumento dell'Iva, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, nei giorni scorsi si sarebbero avuti già i primi tavoli tecnici tra il M5S e il Pd in vista della Manovra 2020: tra le ipotesi, oltre all'intesa da ricercare sul salario minimo, anche quella di procedere con un restyling delle pensioni a quota 100, confermandole per il solo 2020 anziché fino al 2021.

E puntare sull'Anticipo pensionistico Ape social, la misura di uscita agevolata che consente, a determinate categorie di lavoratori e di disoccupati, di andare in pensione anticipata già a partire dai 63 anni.

Pensioni anticipate con quota 100: ultime notizie di oggi su accordo M5S-Pd e novità in Manovra 2020

Dunque, parte delle risorse della Legge di Bilancio 2020 potrebbero arrivare dai fondi risparmiati su quanto già programmato per le pensioni anticipate a quota 100, nell'intento di ottenere maggiore flessibilità sui conti pubblici da Bruxelles. Ridurre la sperimentazione di un anno, oltre al minor numero di domande fino ad oggi presentate (si stima il 30 per cento in meno rispetto alle aspettative iniziali) potrebbe essere una prima base di partenza dell'intesa tra il Pd e il M5S.

Con la conferma di quota 100 per il solo 2020, secondo quanto anticipato dal quotidiano economico, si andrebbero a rafforzare le altre misure di uscita anticipata, ad iniziare dall'Ape social, strumento peraltro confermato nel 2019 dalla scorsa Manovra di Bilancio. L'intesa potrebbe raggiungersi rendendo strutturale l'Anticipo pensionistico e rafforzando la misura soprattutto per chi versi in condizioni di svantaggio (i disoccupati, i disabili e chi se ne prende cura) e dei lavoratori gravosi, attualmente previsti in quindici categorie.

L'ipotesi è quella di escludere i beneficiari dell'anticipo pensionistico Ape social dagli incrementi automatici dell'aspettativa di vita previsti dalla riforma delle pensioni di Elsa Fornero. Tuttavia, ulteriori novità sulle uscite anticipate delle categorie svantaggiate, secondo quanto dichiarato dalla Responsabile del Welfare del Partito Democratico, Luisa Gnecchi, potrebbero prendere forma dalle indicazioni della Commissione ad hoc, tecnica e scientifica, già prevista dall'ultimo Governo dei democratici.

Ape social strutturale e pensione anticipata a quota 100 limitata al 2019 e 2020: le ipotesi

Tuttavia, l'idea del taglio o di una rimodulazione della quota 100 potrebbe gettare nello sconforto decine di migliaia di lavoratori che avevano previsto di andare in pensione anticipata con 38 anni di contributi e 62 anni di età entro il 2021. Di certo, data già la sperimentazione dell'Ape social nel 2018 e nel 2019, i numeri dei lavoratori in uscita si abbasserebbe: troppi i paletti economici e sociali previsti nei requisiti della misura che consente, in ogni modo, di andare in pensione con un numero di anni di contributi (36 o 30, a seconda dei casi) inferiore alla quota 100. Ma proprio la mancanza delle condizioni di disoccupazione, di disabilità o di occupazione in un settore che non rientri nei lavori gravosi, allontanerebbe la pensione dei contribuenti con circa quarant'anni di contributi: per questi ultimi le alternative sarebbero quella di continuare a lavorare per arrivare ai 42 anni e dieci mesi della pensione anticipata della Fornero oppure attendere i 67 anni della pensione di vecchiaia.