Rispetto al documento programmatico alla base del nuovo esecutivo giallorosso, dove il tema delle Pensioni risulta accantonato, Pd e M5S sarebbero già al lavoro per ridefinire quota 100. Fin dall'inizio della scorsa settimana circolavano alcune indiscrezioni secondo cui il nuovo strumento previdenziale caro alla Lega di Matteo Salvini sarebbe stato superato prima della fine naturale della sperimentazione, vale a dire il 2021 (oggi il Corriere della Sera, nell'articolo di Federico Fubini, considera invece come probabile il mantenimento di quota 100 per l'intero triennio).

In un nuovo approfondimento del Sole 24 Ore, a cura del giornalista Marco Rogari, vengono contemplate due strade per un'eventuale pesante rivisitazione dell'attuale pensione anticipata a 62 anni con almeno 38 anni di contributi. Dal restyling della pensione a quota 100, il governo nascente otterrebbe un risparmio quantificato in 12 miliardi nei prossimi due anni.

Quota 100, innalzamento della soglia anagrafica da 62 a 64 anni

Una delle ipotesi al vaglio di dem e grillini sarebbe l'innalzamento della soglia anagrafica per accedere al pensionamento con quota 100, che passerebbe da 62 a 64 anni. L'altra soglia, relativa agli anni di contributi, potrebbe invece scendere a 36 anni oppure rimanere bloccata a 38 anni (in quest'ultimo caso non si parlerebbero però più di quota 100).

Come ricorda Il Sole 24 Ore, tale modifica ricalca la proposta di Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, che già in passato ha avuto modo di esprimere il proprio parere negativo nei confronti dello strumento previdenziale adottato dal governo gialloverde.

Un'altra opzione sul tavolo di Pd e Movimento 5 Stelle sarebbe la reintroduzione dell'aspettativa di vita per chi sceglie lo strumento della pensione anticipata, inclusa quindi quota 100.

A questo proposito, è importante ricordare che il decreto di gennaio (in cui si annunciò il via libera alla nuova misura di prepensionamento e al reddito di cittadinanza) ha di fatto cancellato l'aggancio automatico all'aspettativa di vita per i lavoratori che richiedono di uscire dal lavoro prima di raggiungere l'età per la pensione di vecchiaia.

Resterebbe invece l'eccezione a favore dei lavori usuranti e gravosi, per i quali la platea potrebbe essere ampliata.

Opzione donna in scadenza a fine anno

Il decreto di gennaio (citato nel precedente paragrafo) includeva anche la proroga di opzione donna, lo strumento previdenziale che permette alle lavoratrici di andare in pensione anticipata prima dei 60 anni. Così come quota 100, si tratta di una misura sperimentale. Nell'articolo curato da Marco Rogari per Il Sole 24 Ore, opzione donna figura tra le incognite a cui il nuovo governo M5S-Pd, guidato dal premier incaricato Giuseppe Conte, è chiamato a dare delle risposte in tempi rapidi. Infatti, mentre la pensione a 62 anni e 38 di contributi scade alla fine del 2021, la sperimentazione della pensione anticipata delle donne termina il 31 dicembre di quest'anno.