Saltato definitivamente il bonus figli di cui tanto si è discusso negli ultimi mesi, negli ultimi giorni si parla frequentemente della riduzione del cuneo fiscale cercata dal governo. Le novità portate da questa manovra potrebbero prevedere un bonus da 40 euro in busta paga (erogata mensilmente o in un’unica soluzione da 500 euro annuale) per tutti quei lavoratori che non arrivano a guadagnare 26mila euro lordi all'anno, una misura da implementare già nel 2020 in attesa di un intervento più strutturale sul cuneo fiscale.

Un'altra ipotesi di cui si sta discutendo in questi giorni è quella di provvedere a dare un sostegno economico a tutti quei “lavoratori poveri” (anche detti "working poors"), che in Italia sono circa 3 milioni e 700 mila persone: sono coloro che non hanno diritto a ricevere il cosiddetto bonus Renzi, ma che invece ricevono, almeno in parte, il reddito di cittadinanza. Se quest’ultima ipotesi venisse applicata ogni così detto “lavoratore povero” riceverebbe circa 60 euro in più al mese in busta paga. A differenza del bonus Renzi, che attualmente può essere erogato mensilmente al dipendente, per questa manovra si sta valutando anche la possibilità di effettuare un unico versamento da 500 euro all’anno.

A chi spetterebbe questo bonus di 40 euro? Per comprendere esattamente chi spetterebbero essere i beneficiairi di questa misura, ci rifacciamo alle parole del vice ministro dell'economia Antonio Misiani che, interrogato circa la manovra, afferma che il bonus cuneo fiscale riguarderebbe chi percepisce meno di 26mila euro lordi all’anno, ovvero circa 11 milioni di persone in Italia. Sostanzialmente coloro che già beneficiano del Bonus Renzi.

Perplessità dei sindacati

Nonostante manchino ancora molti dettagli relativi a questa manovra e se ne stia discutendo in queste ore, i sindacati hanno già iniziato ad esprimere il proprio scetticismo. In particolare il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, sostiene che “le risorse stabilite non sono sufficienti per promuovere una effettiva riduzione del cuneo fiscale a favore delle buste paga dei lavoratori dipendenti”.

Continua poi dicendo che hanno richiesto al governo di effettuare una verifica tecnica per verificare l'effettiva efficacia di tale provvedimento, ribadendo la positività del voler operare sulla parte fiscale, manovra che risulterà positiva anche per le pensioni.

Anche il segretario della Uil, Domenico Proietti, sostiene che se il taglio delle tasse non è percettibile allora rischia di essere inutile per la popolazione, pertanto ora spetta al governo riuscire a districarsi in questa complessa situazione e riuscire ad attuare un piano che possa portare veramente giovamento ai lavoratori.