LaQuota 100, introdotta durante il primo esecutivo Conte e rivendicata con forza dalla Lega, potrebbe essere oggetto di revisione da parte dei tecnici del governo in vista della prossima manovra economica: l'obiettivo è quello di recuperare dai 600 milioni fino ad un miliardo di euro, allungando i termini per la decorrenza delle prossime Pensioni. Il Ministero del Lavoro però sembra contrario ad una modifica, dello stesso avviso sono anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno avanzato altre richieste a vantaggio dei pensionati, come l'estensione della platea della quattordicesima.
L'ipotesi di revisione
Il governo potrebbe cambiare Quota 100: l'obiettivo è convincere i sindacati in modo da recuperare una cifra ipotizzata dai 600 milioni fino ad un miliardo, allungando i termini per le pensioni con 62 anni di età e 38 di contributi. L'intenzione, da quello che si apprende ed è stato riportato ad esempio da Il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera, è quella di rimodulare di tre mesi i posticipi trimestrali dei lavoratori privati e autonomi e quelli semestrali dei lavoratori statali: in questo modo le finestre rispettivamente potrebbero diventare di sei e nove mesi. Ciò consentirebbe una riduzione di spesa nel 2020 fino al 30%, e libererebbe risorse anche per altre misure, come la proroga di Opzione donna e Ape sociale.
Fonti del Ministero del Lavoro però fanno sapere che non è al momento fattibile l'ipotesi di revisionare le finestre. Innanzitutto bisogna tenere conto del no dei sindacati, in particolare di Cisl e Uil, e oltretutto si teme che la Lega possa parlare di ritorno alla legge Fornero. Quello a cui hanno pensato i tecnici del governo sarebbe dunque una ristrutturazione di Quota 100, in via sperimentale, che secondo il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri andrà ad esaurimento.
La misura di Quota 100 comunque dovrebbe andare avanti fino alla sua scadenza naturale, prevista tra due anni, nel 2021.
Richieste dei sindacati
Due giorni fa il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo si è resa disponibile anche ad un confronto sul tema dei lavori gravosi e sulla non autosufficienza, mentre i sindacati hanno chiesto che parte delle risorse che si dovrebbero risparmiare da Quota 100 vengano destinate alla previdenza.
I sindacati inoltre chiedono di allargare la platea di chi beneficia della quattordicesima, alzando l'asticella del reddito massimo complessivo per averla da due a tre volte il minimo Inps: di questa misura beneficerebbero circa un milione e mezzo di pensionati. Da parte dei sindacati inoltre è stata richiesto uno sconto per il pensionamento per quanto riguarda le donne madri o che hanno in cura un familiare disabile, che prevede un anno in più di contributi per ciascun figlio.