L'Italia, nella gestione dell'epidemia di Coronavirus, si starebbe ormai avvicinando alla cosiddetta Fase 2. La prima fase è stata caratterizzata dalla chiusura delle attività produttive, dall'isolamento domiciliare e dall'introduzione di alcune misure di sostegno ai lavoratori dipendenti e autonomi (ad esempio il bonus per le Partite Iva, la cassa integrazione e i congedi familiari).

Lo step successivo, invece, dovrebbe comportare una graduale ripresa delle attività economiche su tutto il territorio nazionale. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo la riunione del 18 aprile tra Governo, rappresentanti delle Regioni ed enti locali, ha dichiarato sulla propria pagina Facebook: "Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare".

Tuttavia, ha avvisato che non è ancora giunto il momento di abbassare la soglia di attenzione.

Proseguendo nelle sue affermazioni, il premier ha aggiunto: "I rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell'Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni". L'obiettivo, dunque, pare sia quello di varare una ripresa delle attività produttive a partire dal 4 maggio secondo un programma ben articolato che tenga conto della tutela della salute pubblica e delle esigenze economiche del Paese.

Dunque, se questa tabella di marcia fosse confermata, a partire dai primi di maggio dovrebbe cominciare una lenta e graduale riapertura dei settori produttivi italiani, a patto però che le varie aziende rispettino le misure di sicurezza che verranno illustrate dal Governo.

Probabile divisione dei settori in base alle categorie di rischio per la Fase 2

Il Governo starebbe studiando quali aziende potrebbero essere pronte a riaprire dal 4 maggio, tenendo conto del rischio di contagio al quale sarebbero esposti i lavoratori. Prendendo come punto di riferimento i codici Ateco forniti dall'Inail, la suddivisione è la seguente:

  • settori a basso rischio: agricoltura, silvicoltura e pesca, ma anche attività manifatturiere, fornitura di energia elettrica e gas, riparazione di autoveicoli o motocicli.
  • settori a medio-basso rischio: operatori ecologici, operai edili, trasporto e magazzinaggio, istruzione, attività sportive e artistiche.
  • settori a medio-alto rischio: corrieri, addetti alle mense, camerieri, microbiologi, lavoratori dello spettacolo e badanti.
  • settori ad alto rischio: farmacisti, forze dell'ordine, sanità e assistenza sociale, agenzie funebri, parrucchieri e atleti professionisti.

Scelta la app Immuni per la Fase 2

Tra le misure che si stanno studiando per cercare di ripartire in sicurezza c'è anche l'introduzione di una nuova applicazione per il tracciamento del contagio.

Il Commissario Domenico Arcuri ha firmato l'ordinanza relativa alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d'uso per la progettazione della app Immuni che verrà sviluppata dall'azienda Bending Spoons che l'ha ideata in collaborazione con il Centro Medico Santagostino e Jakala.

L'applicazione sarà uno strumento digitale di sostegno nel tracciamento e monitoraggio di eventuali nuovi contagi, allo scopo di intervenire tempestivamente per evitare una nuova e rapida propagazione del virus.

Il progetto è stato presentato alla selezione avviata dal Ministero dell'Innovazione ed è stato prescelto fra le oltre 300 proposte pervenute. Il suo funzionamento si baserà sul ricorso al bluetooth, tecnologia che la Commissione europea ritiene più idonea per la tracciabilità. Inoltre il suo utilizzo dovrà rispettare i requisiti di volontarietà e di anonimato degli utenti.