Le misure fiscali e la crescita più lenta faranno aumentare il rapporto debito pubblico nel 2019 al 136% del PIL, prima che questo inizi a diminuire dal 2021. È quanto afferma il recente report dell'OCSE sull'andamento del debito pubblico e del PIL per effetto delle misure in campo previdenziale e fiscale introdotte nella nuova legge di Bilancio.

L'OCSE mira a riforme strutturali sostenibili nel medio termine

Stando a quanto riporta l'agenzia di stampa Adnkronos, per l'OCSE piazzare il debito pubblico su un percorso discendente mentre si sostiene la crescita economica richiederà l'attuazione di un piano di bilancio sostenibile a medio termine, oltre a proposte di riforme strutturali fattibili dal punto di vista finanziario.

L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico si concentra maggiormente sul meccanismo della Quota 100 invitando l'esecutivo giallo-rosso a rivedere la misura allo scopo di alleggerire la spesa pensionistica.

Difatti, tra le richieste dell'OCSE ci sarebbe una modifica dei requisiti del prepensionamento introdotti nella Legge di Bilancio 2019, oltre a preservare il legame tra l'età pensionabile e la speranza di vita. Lo scopo principale è ottenere maggiori risparmi da utilizzare per altri interventi più efficaci e investimenti pubblici. Inoltre, sempre secondo quanto riporta l'Adnkronos, l'OCSE avrebbe invitato l'Italia a combattere l'evasione fiscale in modo tale da garantire una maggiore equità.

Secondo le stime dell'OCSE l'economia italiana dovrebbe chiudere con una leggera crescita pari a 0,2 punti percentuali per il 2019. L'anno prossimo, invece, è prevista una crescita pari allo 0,4%. Tuttavia, la debole domanda da parte degli Stati esteri potrebbe limitare la crescita delle esportazioni con conseguenze negative per gli investimenti e per l'occupazione.

Dall'altro lato, grazie al taglio del cuneo fiscale previsto dalla nuova finanziaria, si prevede un leggere aumento dei consumi da parte delle famiglie.

Calenda contrario a Quota 100 e reddito di cittadinanza

In un clima così teso e con un'ampia discussione su Quota 100, anche l'ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda continua a sostenere l'abrogazione della misura voluta dalla Lega e del cosiddetto reddito di cittadinanza.

Lo stesso Calenda, infatti, durante la presentazione del suo partito Azione avrebbe annunciato che intende appoggiare il centro sinistra del presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, a condizione che il Partito Democratico non si schieri a fianco del Movimento 5 Stelle. "Noi non saremo un partitino da due per cento. L'ambizione è molto più grande e si basa sulla conoscenza dei temi", spiega ancora l'eurodeputato Carlo Calenda.