In attesa di un accordo della maggioranza sulla riforma del processo penale e sulla prescrizione, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che delega l’Esecutivo ad avviare una nuova riforma del processo civile per il 2020. Fra gli obiettivi principali non c’è solo quello di dimezzare i tempi della giustizia civile del 50%, ma anche quello di procedere alla revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie. Vediamo quindi, punto per punto, quali sono le novità più importanti.

Riduzione e semplificazioni dei riti: passaggio da tre riti a uno

Fra le novità più importanti si segnala certamente il passaggio dai tre riti previsti rispettivamente dinnanzi al giudice di pace, al giudice monocratico ordinario e al giudice monocratico sommario, ad un unico rito dinanzi al quale si dovrà depositare solamente il ricorso e non più l’atto di citazione. Sempre secondo la logica della semplificazione del rito monocratico si indice anche sul rito collegale. Si riduce infatti il novero dei casi in cui la competenza sia attribuita al tribunale in composizione collegiale. Sul fronte del processo dinanzi al giudice di pace, invece, si interviene uniformando la disciplina di quest’ultimo al procedimento con rito monocratico.

Sparisce anche l'udienza di precisazione delle conclusioni e le relative scadenze processuali riguardanti le conclusionali e repliche. Gli avvocati diranno addio anche al rito Fornero e al filtro in appello che sarà avviato con ricorso. I termini di comparizione in giudizio si allungano fino alla durata massima di 120 giorni, mentre per il convenuto si riducono a 40 giorni.

Nuove regole per l’espropriazione e sanzioni per chi intraprende cause temerarie

Vengono introdotti forti disincentivi anche per chi mira a intraprendere liti temerarie: chi querela senza un giustificato motivo corre il rischio di pagare un’ammenda e un risarcimento. In tema di espropriazione immobiliare si mira ad assicurare maggiore tutela al debitore, riducendosi i tempi morti e i costi delle procedure.

Il debitore può ricevere l’autorizzazione del giudice delegato a vendere il bene pignorato. La parola d’ordine nonché l’obiettivo comune del Governo è altresì la digitalizzazione integrale di tutto il processo civile dal primo all’ultimo grado di giudizio.

Vi sarà un rafforzamento del ricorso alla negoziazione assistita che verrà, tuttavia, cancellata per le cause sugli incidenti stradali. Scatta poi il divieto per l’ufficiale giudiziario di effettuare la notifica cartacea se il destinatario è in possesso di Pec o indirizzo digitale. Infine, a proposito dello scioglimento delle comunioni, sarà introdotto un procedimento speciale di mediazione.