Dopo che il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge n.18 del 17 marzo 2020 contenente il riconoscimento di un'indennità una tantum di 600 euro per il mese di marzo 2020 rivolto a certe categorie di lavoratori a rischio, l'Inps è intervenuta fornendo alcune indicazioni generali sui requisiti di spettanza dell’indennità di sostegno in favore dei lavoratori stessi le cui attività stanno risentendo dell’emergenza relativa al Coronavirus. La platea degli interessati ammonterebbe a circa sei milioni di lavoratori autonomi. Tale indennità non è cumulabile con altre misure e non concorre alla formazione del reddito.

Tradotto: la somma sarà esentasse.

Le categorie di soggetti interessati e i requisiti per accedervi

Con il messaggio n.1288 del 20 marzo 2020, pubblicato sul proprio sito, l'Inps ha infatti chiarito quali sono le categorie interessate da tale misura:

  • collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020;
  • liberi professionisti con partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 iscritti alla Gestione separata dell’Inps, non titolari un rapporto di lavoro dipendente;
  • operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate di attività agricola;
  • lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali Ago (commercianti, artigiani, coltivatori diretti);
  • lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo che abbiano un reddito inferiore a 50mila euro e un rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020;

Indennità 600 euro per i lavoratori autonomi: la procedura per la richiesta

L'indennità di 600 euro verrà erogata dall'Inps previa apposita domanda.

A tal proposito l'Inps sta predisponendo delle circolari operative che disciplineranno dettagliatamente le modalità di riscossione e sta procedendo all'adeguamento delle procedure informatiche.

Tutti gli interessati potranno quindi inoltrare una domanda a giorni direttamente dal sito dell’Istituto di previdenza. Anche dal Ministero del Lavoro intanto è arrivata la conferma che “non ci sarà nessun click day".

Per ricevere gli indennizzi verrà invece attivato un "borsellino virtuale" sul quale materialmente saranno accreditati i soldi. Per garantire un sostegno al reddito ai lavoratori dipendenti e autonomi diversi dalle categorie sopracitate (ovvero gli architetti, i commercialisti, gli avvocati) l'articolo 44 del decreto legge n 18/2020 ha previsto anche il “Fondo per il reddito di ultima istanza”.

I beneficiari sono tutti i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività in conseguenza dell'emergenza epidemiologica. Il loro reddito nel 2019 non deve aver superato i 10mila euro. Le modalità di attuazione del Fondo per il reddito di ultima istanza dovranno essere stabilite entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto 'Cura Italia' con un ulteriore decreto attuativo del Ministero del lavoro di concerto con quello dell'Economia.