La didattica a distanza si ferma per le festività pasquali. Mentre è ancora incerta la riapertura delle scuole entro il 18 maggio, pochi giorni fa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che rende obbligatoria la didattica a distanza. Lo stop delle attività didattiche per la Santa Pasqua riguarda il periodo da giovedì 9 aprile fino a martedì 14 compreso, ma subito dopo ripartirà la didattica on-line, coinvolgendo anche le famiglie a casa che devono sostenere i bambini più piccoli in difficoltà con il nuovo metodo di insegnamento.

La didattica a distanza diventa obbligatoria

Il diffondersi dell'emergenza sanitaria ha reso necessaria la sospensione delle attività scolastiche, ma il prosieguo delle lezioni e anche di alcune attività di sostegno è stato garantito on-line, attraverso il coinvolgimento degli studenti, delle famiglie e del corpo docente. La didattica a distanza, cioè, è diventata una parte strutturale dell’anno scolastico in corso. Il decreto Scuola, infatti, ha sancito che non si tratta più di un’attività consigliata dal Ministero dell’Istruzione ma le modalità con cui si svolge, cioè a distanza e con l'ausilio di strumenti informatici, assumono carattere di obbligatorietà.

Gli studenti avranno in prestito i computer delle scuole

Se è vero che la didattica a distanza è diventata obbligatoria, dall'altro lato le istituzioni scolastiche si sono ritrovate a dover garantire a tutti gli studenti la possibilità di seguire le attività on-line, soprattutto a chi non possiede gli strumenti informatici adeguati.

Tale evenienza, però, è già stata considerata dal Miur che il 28 marzo ha provveduto a pubblicare una nota, la numero 572, rivolta ai dirigenti scolastici e con la quale si raccomanda di mettere a disposizione delle famiglie meno abbienti i dispositivi informatici delle scuole che sono inutilizzati. Si tratta ovviamente di una concessione temporanea, cioè gli strumenti vengono dati sotto forma di comodato d’uso gratuito al termine del quale vanno restituiti.

Gli strumenti informatici con cui si cimentano insegnanti e studenti

In quella che è stata una fase di rodaggio e che ha preceduto il decreto scuola pubblicato mercoledì sera, maestri e professori di ogni ordine e grado hanno affinato un tipo di comunicazione che era del tutto residuale, usando di fatto nuovi strumenti informatici. Proprio per la didattica a distanza, si utilizza una piattaforma ufficiale che è Google Suite for Education. La sua struttura non è complessa e permette di fare lezioni on-line, condividere documenti e rendersi conto in tempo reale delle correzioni apportate ai compiti dagli studenti. I bambini più piccoli spesso sono supportati dalle famiglie che sono sempre più coinvolte nella didattica a distanza.

Proprio per facilitare l'interazione tra insegnanti e gli alunni in difficoltà con le nuove strategie di insegnamento, Google Suite prevede una sorta di aula virtuale che è Classroom, mentre per le riunioni dei docenti e i collegi di classe la piattaforma Google mette a disposizione un altro strumento, cioè una vera e propria App. Si chiama Hangouts Meet o semplicemente Google Meet, ed è pensata per realizzare delle videoconferenze a distanza, offrendo a tutti la possibilità di confrontarsi a 360 gradi.