Ai docenti di ruolo della scuola andrà il nuovo bonus legato alla formazione e alla valutazione, ma non ci saranno scatti di carriera e aumenti permanenti di stipendio. È quanto prevede il decreto "Pnrr 2", in questi giorni all'esame delle Camere per la definitiva approvazione, che dovrà arrivare entro il 16 luglio prossimo. Nella legge di conversione del decreto numero 36/2022, che dovrà dare attuazione alla specifica Missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, risulta disatteso quanto riporta nello specifico lo stesso Pnrr, in particolare sulle progressioni di carriera, sullo sviluppo professionale continuo e sulla valutazione dei docenti.
La formazione e la valutazione, dunque, si fermeranno a favorire il riconoscimento di un bonus ai docenti, senza che ciò possa produrre gli avanzamenti di carriera ventilati in sede di originaria approvazione del decreto.
Scuola, il bonus formazione dei docenti sarà tra il 10 e il 20% del cedolino dello stipendio
Il bonus che spetterà ai docenti di ruolo della Scuola per la formazione finanziata e la valutazione si concretizzerà in un'indennità una tantum, da versare nelle buste paga. L'importo stimabile del bonus si assesta tra il 10% e il 20% della retribuzione risultante nel cedolino degli insegnanti.
L'attuale testo che è all'esame delle Camere per la conversione definitiva del decreto legge "Pnrr 2", ha già ricevuto l'ok da Bruxelles in merito al riconoscimento del bonus ai docenti. Ma, in merito all'indicatore individuato per la formazione dei docenti e il successivo pagamento del bonus, non vi sono criteri quantitativi, ma solamente un generico "entrata in vigore della riforma". In più, gli obiettivi fissati nella specifica Missione sulla scuola del Piano nazionale di ripresa e resilienza, mal si legano con quanto previsto dal decreto stesso.
Riforma scuola 2022, il bonus non permette gli scatti di carriera e stipendio ai docenti
In particolare, in ambito scuola il Piano nazionale di ripresa e resilienza dispone, nella Missine M4 C1-R 2.1, che la riforma della scuola miri a istituire un nuovo modello di reclutamento degli insegnanti (con relativo inedito percorso di formazione dall'inizio fino a tutta la durata della carriera) affinché si possa arrivare a introdurre "requisiti più rigorosi per l'accesso all'insegnamento, limitazioni all'eccessiva mobilità e un chiaro collegamento tra progressione di carriera, valutazione delle prestazioni e sviluppo professionale continuo".
La previsione di un nuovo bonus ai docenti operata dal decreto 'Pnrr 2' è in linea con gli obiettivi di valutazione delle prestazioni degli insegnanti e di sviluppo professionale continuo. Peraltro, il nuovo bonus arriva due anni dopo la cancellazione del bonus di Matteo Renzi, entrato in vigore negli scorsi anni per premiare i docenti più meritevoli sulla base di criteri oggettivi. Ma il nuovo bonus non può definirsi legato in senso stretto alla carriera dei docenti della scuola.
Scuola, il nuovo bonus docenti non è permanente e non comporta aumenti di stipendio ma è una tantum
Infatti, la premialità del nuovo bonus ai docenti conserva solo la valutazione tra i criteri di assegnazione dell'indennità in busta paga.
Mancano sia gli aumenti permanenti di stipendio che il cambiamento delle mansioni dei docenti all'interno dell'organizzazione scolastica. Non è altresì presente l'istituzione di nuove figure organizzative come quella del middle management che, a dire il vero, pure si ritrova all'interno delle scuole ma non risulta formalizzata. Sul mancato riconoscimento della carriera degli insegnanti e dei relativi scatti legati alla formazione finanziata ha pesato il rifiuto della Ragioneria Generale dello Stato per la quale i tagli scolastici, primi tra tutti quelli del personale, non costituiscono una base certa alla quale far riferimento.