Nel mese di luglio i docenti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) riceveranno in busta paga un bonus di 200 euro una tantum, misura prevista dal Decreto Aiuti contro il caro-bollette e anti-inflazione. Il sussidio, tuttavia, è previsto solo per gli insegnanti titolari di contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato fino al 31 agosto, mentre potrebbero restare esclusi coloro che hanno un contratto fino al 30 giugno, oppure che hanno lavorato per un breve periodo nel corso dell'anno scolastico 2021/2022.
Docenti e Ata: a chi spetta e come sarà erogato il bonus 200 euro
Mediante il Decreto Aiuti, il governo Draghi ha previsto un bonus di 200 euro destinato ai lavoratori appartenenti all'ambito pubblico o privato con un reddito annuo che non superi i 35mila euro. L'importo sarà erogato nelle buste paga di luglio o corrisposto direttamente dall’Istituto nazionale previdenza sociale per quanto riguarda coloro che percepiscono i sussidi sociali. Per i lavoratori dipendenti del settore privato l'erogazione del bonus non è automatica ma è necessario compilare un'autocertificazione con cui farne richiesta al proprio datore di lavoro.
Per i lavoratori del settore pubblico, e dunque anche per i docenti e gli Ata con contratto a tempo indeterminato o fino al 31 agosto, non è necessario compilare alcuna autocertificazione poiché il sussidio sarà corrisposto direttamente in busta paga insieme allo stipendio di luglio.
Sono richiesti anche altri due requisiti per la ricezione del sussidio. Il lavoratore deve aver beneficiato per almeno un mese, da gennaio ad aprile, dello sconto contributivo allo 0,8% decretato dall’ultima legge di Bilancio per chi ha un reddito mensile non superiore ai 2.692 euro. In secondo luogo il beneficiario del bonus non deve giovare di trattamenti pensionistici e del reddito di cittadinanza.
Docenti precari: le precisazioni e le richieste dei sindacati
Il sussidio, quindi, almeno per ora, non sarebbe previsto per i lavoratori della scuola il cui contratto è in scadenza al 30 giugno e i quali non percepiscono lo stipendio nel mese di luglio. Come ha precisato la Cgil, inoltre, vista la condizione di "occupati fino al 30 giugno", per loro non è prevista nemmeno un’erogazione della Naspi antecedente al 1° luglio: "Vengono dunque a mancare due delle condizioni richieste per l'erogazione del bonus, secondo le direttive governative".
In attesa di ulteriori comunicazioni per il personale precario della Scuola con contratto a tempo determinato sino al 30 giugno, il Movimento Cinque Stelle ha presentato un emendamento per estendere la misura anche i precari.