Nella giornata di ieri 14 Marzo in località San Foca (Marina di Melendugno) in provincia di Lecce sono già stati abbattuti quattro ulivi affetti da Xylella, che erano "casualmente" sul territorio del cantiere tap, dove sorgerà il pozzo di spinta per il gasdotto. Ma si teme per i 211 alberi di ulivo sani, che potranno essere espiantati e trasferiti temporaneamente in un altra zona proprio nei prossimi giorni. Proprio in queste zone i manifestanti e attivisti del Comitato No Tap, hanno protestato in maniera pacifica.
Intanto il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, replica contro il governo: “La Regione Puglia continua, nel rispetto della legge, a compiere qualunque atto necessario per salvaguardare un tratto di costa tra i più belli d'italia.
Ma intanto il governo vorrebbe continuare ad espropriare i terreni dei cittadini".
Innumerevoli le iniziative contro la TAP e l'abbattimento degli ulivi. Come quella organizzata da Coldiretti per sabato prossimo: la “marcia” su Lecce, dove i produttori olivicoli messi in ginocchio dalla xylella fastidiosa, porteranno in città i loro trattori.
La xylella fastidiosa questo batterio killer, che non lascia scampo, sta ormai divorando gli ultivi del Salento, come dicono gli agricoltori: gli ulivi non producono più, e di conseguenza il settore olivicolo è al collasso.
Un intero settore, quello agricolo e produttivo è stato messo a terra, per la perdita di tutta la produzione, inoltre le spese sono aumentante esponenzialmente e i guadagni sono calati a picco, a causa dei ritardi con cui è stata gestita tutta la vicenda della xylella e dell'essiccamento degli ulivi.
Sono circa 400 le aziende sull’ orlo del fallimento e alcune come la Cooperativa Acli Rinascita Agricola di Tuglie, sono state costrette a vendere i macchinari per la produzione dell’olio.
Altre aziende che quattro anni hanno contratto mutui, facendo nuovi investimenti con il Piano di sviluppo rurale (Psr) in quanto la situazione Xyella, era ancora nella normalità, ma ora non sanno più come fare per pagare le rate. Insomma, una catastrofe economica in continua espansione.