Lui si chiama Alessandro Barbieri, 32 anni ed è un insegnante di educazione fisica. Il suo nome è balzato sulle prime pagine dei giornali per il gesto eroico che ha compiuto l'insegnante in seguito ad un incendio scoppiato mercoledì mattina, alle ore 8.45, presso la Scuola elementare di via Rasori a Milano. Fortunatamente, si è riusciti ad evitare l'incendio si potesse trasformare in tragedia: alla fine, solamente un po’ di comprensibilissima paura per i 540 piccoli alunni della scuola.

Ultime notizie scuola, 9 febbraio 2017: parla l'insegnante-eroe dopo l'incendio nella scuola primaria

Gesto coraggioso quello dell'allenatore di calcio della Polisportiva Circolo giovanile di Bresso che, per primo, ha mantenuto la calma e soprattutto è riuscito a trasmetterla ai dieci bambini che erano con lui in classe, intrappolati da una muraglia di fumo.

'Ho detto loro, facciamo un gioco: prendiamoci per mano, un, due e tre' ha raccontato Alessandro Barbieri al quotidiano 'Il Giorno' - poi siamo corsi via insieme'. Una collega era riuscita a far uscire un primo gruppo di bambini ma non aveva fatto in tempo a fare altrettanto con quest'altro piccolo gruppetto. Ecco perchè il docente è prontamente intervenuto, cercando però di non agitare i bambini, perchè sarebbe stato tutto più difficile.

Incendio nella scuola elementare di Milano: l'insegnante racconta 'Ho simulato un gioco'

'Volevo che per loro fosse solamente un gioco, dovevano restare tranquilli - ha continuato Alessandro Barbieri - anche perchè stavano già cominciando a preoccuparsi perchè non si vedeva niente, c'era solamente fumo'.

Inutile dire che la pagina Facebook dell''eroe dell'incendio' è stata letteralmente invasa da messaggi di ringraziamento per quello che è riuscito a fare: 'Non sono un insegnante in realtà - sottolinea Barbieri - faccio solo lezione per conto del Coni nell'ambito di un progetto di educazione motoria nella scuola primaria'. Ha voluto ringraziare tutte le persone ma ritiene di aver fatto semplicemente il proprio dovere. 'I bambini sono fantastici, sono orgoglioso di loro e dei colleghi con cui lavoro ogni giorno'.