Il tram milanese compie 90 anni: era il 20 novembre 1927, infatti, quando venne immatricolata con il numero 1501 la motrice tramviaria urbana destinata a rivoluzionare i trasporti del capoluogo lombardo. Chiamato comunemente “Ventotto” perché il secondo prototipo, il numero 1502, fu immatricolato nell’anno successivo, il primo modello di tram milanese fu prodotto in 500 esemplari dalla Carminati&Toselli su progetto dello statunitense Peter Witt.
Per l’epoca era una vettura completamente innovativa, a cominciare dai due carrelli posti sotto la cassa in acciaio che costituiva il corpo principale, tanto che tutti i lavoratori di atm (allora Azienda Tramviaria Municipale, oggi Azienda Trasporti Milanesi) le chiamavano e le chiamano ancora oggi semplicemente le “Carrelli”.
L’entrata in servizio nel 1929
Dopo due anni di prova, le Carrelli entrarono ufficialmente in servizio nel 1929: le prime versioni erano a due porte, una anteriore e una centrale, nella parte posteriore era presente un salottino fumatori. Già nel 1931 le vetture furono modificate aggiungendo una terza porta posteriore e spostando il posto del bigliettaio. Durante il periodo bellico, in particolare nel 1943, molte vetture furono danneggiate da bombardamenti e incendi. Il tram immatricolato con il numero 1624, colpito in pieno da una bomba, fu distrutto mentre gli altri, al termine del conflitto, furono riparati e rimessi in servizio.
Anni ’70: i primi cambiamenti
All’inizio degli anni ’70 arrivano altri cambiamenti: il colore, dal tradizionale verde bitonale presente sin dalle origini, diventa arancione e l’asta di captazione che collegava la vettura alla rete elettrica, chiamata “pertegheta” in dialetto milanese e oggetto di non poche “scarrucolate”, viene sostituita da un più moderno pantografo.
Sempre in quegli anni scompare la figura del bigliettaio e sulle Carrelli rimane solo il conducente.
Nel 2008 il colore dei tram passa a una nuova combinazione bitonale giallo-crema. Dal 2010 inizia una radicale revisione delle vetture: gli ambienti interni sono risistemati, viene introdotta una separazione tra il posto di guida e i passeggeri, compaiono spazi per pannelli pubblicitari.
Il colore torna a essere arancione.
Ancora 125 "Carrelli" in servizio: ora hanno computer di bordo, radiocomandi e navigatore
Oggi queste vetture, nonostante i loro novant’anni, sono dotate di computer di bordo, navigatori e radiocomandi per gli scambi: ne rimangono in servizio ancora 125, ma non tutti i rimanenti tram sono stati dismessi.
I fascino del design e della tecnologia italiani, già affermati all’inizio del secolo scorso, ha fatto sì che alcuni modelli siano stati venduti all’estero, diversi mezzi sono in servizio San Francisco mentre due Carrelli (matricole 1943 e 2001) sono stati venduti alla città di San José, sempre in California: parte della 1943 è stata utilizzata per rendere bidirezionale la 2001, che opera con l’originaria livrea biverde. Diverse altre vetture sono ospitate presso musei in Lombardia e in Italia, alcune anche all’estero.
Dopo novant'anni di servizio e un quasi incalcolabile numero di chilometri percorsi, i tram modello Ventotto continuano a essere una delle icone di Milano, sempre presenti nei cuori dei cittadini e nelle foto ricordo dei milioni di turisti che ogni anno visitano la città.