Lo sappiamo tutto, è tempo di crisi, soprattutto per il mercato automobilistico zoppicante e il rialzo continuo del prezzo del carburante ha sicuramente peggiorato la situazione, ma mentre tutti pensavano che la soluzione per porre fine alla schiavitù verso l'oro nero fosse l'elettrico (con tutte le problematiche di batterie e ricariche dei primi modelli di auto a "corrente") ecco che spunta la novità assoluta: macchine ad aria compressa.

La Motor Development International (MDI) in collaborazione con la Tata Motors hanno annunciato che da metà 2013 saranno commercializzate le prime auto ad aria compressa da loro prodotte; ad aprire le danze sarà il modello AirPod, una city car da 7 Kw con velocità massima di 80 km/h e che si ricarica in 2 minuti (spesa stimata: 1 Euro ogni 100km) , ma successivamente i modelli saranno infiniti, dalla berlina famigliare alle piccole auto per 14enni, passando per bus, trattore, container e veicolo commerciali, senza tralasciare il solo motore, da poter attaccare a casa come generatore di emergenza in caso di black out.

Si faticano a contare i lati positivi: ridurremmo in maniera drastica il consumo delle risorse mondiali di petrolio con conseguente abbassamento dell'inquinamento causato dalle macchine con motore a scoppio, posti di lavoro anche per noi italiani; è prevista infatti la realizzazione di 20 fabbriche nel Belpaese, la prima a Cagliari; anche chi ha problemi di parcheggio troverà un grosso vantaggio, la guida integrata con joystick elettromeccanico permetterà infatti il parcheggio verticale. Sulla scia della MDI pure il gruppo PSA (Peugeot-Citroen) si è buttato sull'aria compressa, anche se al momento solo con modelli ibridi.