Quando si prende una multa si va incontro a una serie di disagi imprevisti. Ci si ritrova, difatti, a dover affrontare non soltanto un esborso di denaro inaspettato e talvolta sostanzioso, ma anche, spesso, un decurtamento dei punti sulla patente, il cui reintegro comporta delle difficoltà ulteriori. Vale, pertanto, la pena tenere in considerazione che esistono alcuni casi in cui è possibile fare richiesta di annullamento del verbale di contravvenzione, mediante richiesta di ricorso da presentare davanti al giudice di pace. Occorre, tuttavia, ricordare che il ricorso al giudice di pace non è completamente gratuito; a tal fine, è richiesto il versamento di una quota a fondo perduto che è pari a 38 euro.

Ecco, dunque, quali sono le casistiche maggiormente ricorrenti che consentono la presentazione del ricorso al giudice di pace:

- Il semaforo giallo costituisce una delle cause più frequenti di ricorso. La motivazione è legata ai semafori T-Red, quelli con la telecamera che scatta le fotografie. Ogni anno, infatti, i giudici di pace riescono a ottenere l'annullamento di un gran numero di contravvenzioni causate da questo tipo di semafori, dimostrando che la durata del giallo ha un tempo dimezzato rispetto a quella degli altri semafori.

- Anche il semaforo rosso può dare origine a contravvenzioni contestabili nei casi in cui il vigile non sia presente. La motivazione è legata al fatto che una semplice fotografia, che mostra un automobilista fermo nel mezzo di un incrocio quando il semaforo è rosso, non è di per sé sufficiente a stabilire la causa del comportamento dell'autista.

Il guidatore potrebbe, infatti, essersi fermato per consentire il passaggio di un'ambulanza oppure essersi trovato costretto a una manovra d'emergenza.

- Anche la contravvenzione notificata in ritardo costituisce causa frequente di ricorso, dato che la multa deve arrivare a casa entro 150 giorni da quando è stata commessa l'infrazione.

Fa fede, a tal fine, il timbro postale apposto sulla busta.

- La presenza di testimoni che smentiscano le motivazioni addotte dal vigile, porta inesorabilmente all'annullamento della contravvenzione, secondo il principio della non infallibilità del vigile.