La tassa regionale del bollo auto viene pagata ogni anno dagli automobilisti indipendentemente dal fatto che l'automobile venga utilizzata oppure tenuta ferma. Essendo una tassa regionale, è regolamentata dalle singole regioni, ma generalmente il pagamento è obbligatorio a partire dal mese successivo alla data di immatricolazione della vettura. Chi non rispetta la data del pagamento accumula degli interessi di mora che aumentano mese per mese, e se il bollo non viene pagato per tre anni consecutivi la vettura verrà radiata dal pubblico registro automobilistico.
L'importo del bollo varia in base alla cilindrata della vettura e si può calcolare facilmente in qualunque ufficio ACI oppure su Internet inserendo la targa dell'auto, sempre che ci sia già. Il pagamento si può fare on-line, negli uffici dell'Aci, alla posta o dal tabaccaio. A causa della variabilità degli importi e delle date, nonché della mancanza di avvertimenti delle autorità competenti e alla macchinosità del calcolo, può capitare di pagare più del dovuto o di pagare due volte la tassa di circolazione. Si può incorrere in quest'errore anche se si è calcolata male la tassa perché si sono inseriti nel programma on-line di calcolo automatico dei parametri sbagliati.
Nel caso in cui ci si accorga di avere pagato più del dovuto si può richiedere il rimborso. È possibile ottenere il rimborso solamente se la cifra pagata in più è superiore a una certa quota diversa in ogni regione. Nel Trentino Alto Adige e nel Veneto il limite minimo per poter richiedere il rimborso è di 30 euro, mentre in Abruzzo, in Umbria e in Emilia-Romagna è di 10,33 euro: le altre regioni hanno fissato un limite compreso tra queste due cifre.
Sono diversi anche i modi di presentazione della richiesta di rimborso, mentre il termine massimo è di tre anni dalla data del pagamento in eccesso in tutte le regioni d'Italia. I documenti da allegare alla richiesta di rimborso sono numerosi, tra cui: la ricevuta di versamento dell'ultimo bollo in originale, la fotocopia della carta di circolazione, la fotocopia dell'atto che attesta la motivazione del pagamento in più, a seconda che si tratti di auto demolita, venduta o rubata.
L'importo del bollo varia in base alla cilindrata della vettura e si può calcolare facilmente in qualunque ufficio ACI oppure su Internet inserendo la targa dell'auto, sempre che ci sia già. Il pagamento si può fare on-line, negli uffici dell'Aci, alla posta o dal tabaccaio. A causa della variabilità degli importi e delle date, nonché della mancanza di avvertimenti delle autorità competenti e alla macchinosità del calcolo, può capitare di pagare più del dovuto o di pagare due volte la tassa di circolazione. Si può incorrere in quest'errore anche se si è calcolata male la tassa perché si sono inseriti nel programma on-line di calcolo automatico dei parametri sbagliati.
Nel caso in cui ci si accorga di avere pagato più del dovuto si può richiedere il rimborso. È possibile ottenere il rimborso solamente se la cifra pagata in più è superiore a una certa quota diversa in ogni regione. Nel Trentino Alto Adige e nel Veneto il limite minimo per poter richiedere il rimborso è di 30 euro, mentre in Abruzzo, in Umbria e in Emilia-Romagna è di 10,33 euro: le altre regioni hanno fissato un limite compreso tra queste due cifre.
Sono diversi anche i modi di presentazione della richiesta di rimborso, mentre il termine massimo è di tre anni dalla data del pagamento in eccesso in tutte le regioni d'Italia. I documenti da allegare alla richiesta di rimborso sono numerosi, tra cui: la ricevuta di versamento dell'ultimo bollo in originale, la fotocopia della carta di circolazione, la fotocopia dell'atto che attesta la motivazione del pagamento in più, a seconda che si tratti di auto demolita, venduta o rubata.
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