In questi giorni si è diffusa a macchia d'olio la notizia che Alexander Dobrindt, il Ministro dei trasporti tedesco, si sia lamentato e successivamente abbia denunciato delle irregolarità nelle emissioni per 16 marchi automobilistici, tra cui Fiat e Alfa Romeo.Il tutto sarebbe scaturito da un test effettuato sulle motorizzazioni diesel proprio in Germania.
La Germania chiede chiarezza
Dopo lo scandalo Volkswagen, la quale ha iniziato da qualche settimana il conto dei danni economici provenienti dal ''Dieselgate'' (circa decine di miliardi di dollari), ecco che, a quanto dichiarato da un giornalista della testata giornalistica ''Bild'', anche altre case automobilistiche avrebbero dato il loro ''contributo'' all'inquinamento.
Tra tutti i marchi, quella messa sotto la lente di ingrandimento è la FCA, che avrebbe utilizzato un metodo molto più semplice rispetto alla Volkswagen. Infatti, mentre la casa tedesca avrebbe usato un software ultratecnologico per ridurre le emissioni, la FIAT si sarebbe limitata a cambiare i parametri del motore per i primi 22 minuti di test.
La Fiat avrebbe utilizzato una specie di filtro per le emissioni, disattivato nel momento in cui la temperatura ambientale scendeva al di sotto di una certa quantità.
In sintesi, se fosse confermata la notizia, sarebbe molto meno grave del trucco utilizzato dalla Volkswagen. Dalla capitale tedesca arriva una richiesta di adeguamento alle norme europee in quanto dopo aver testato 53 modelli diesel ci sarebbero state delle incongruenze tra i valori riportati dalle case madri e quelli testati in laboratorio.
La notizia ancora da confermare
Come detto al momento la notizia non è confermata, e ovviamente si sono già create due fazioni opposte: ci sono i sostenitori della Volkswagen che ovviamente confermano il baro dei consumi, e c'è chi sostiene l'innocenza della FCA, in quanto sarebbe solo una vendetta dei tedeschi per screditare i marchi concorrenti.
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