C'è un indagato per l'omicidio dell'ingegnere Vittorio Matarazzo, ucciso a Napoli lo scorso lunedì: la Procura partenopea ha iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio, il fratello della vittima, Luca. Si tratta per il momento di un atto dovuto, hanno fatto sapere fonti investigative, in vista degli esami medico legali, che saranno svolti nei prossimi giorni. A ogni modo, si rafforza l'ipotesi di un delitto maturato in un contesto di pesanti attriti familiari: gli inquirenti hanno infatti scoperto che tra Matarazzo. il fratello e le sorelle i rapporti erano non solo difficili, ma anche molto tesi.
Al punto che, soprattutto tra i due fratelli maschi, i litigi erano frequenti e in un'occasione, circa dieci anni fa, vittorio matarazzo aveva anche denunciato il congiunto per percosse, dato che sosteneva di essere stato picchiato selvaggiamente da Luca.
Le indagini per la morte del padre
I rapporti tra i due fratelli erano peggiorati negli ultimi tempi, vista la caparbietà di Vittorio nel voler fare riaprire il caso sul decesso del padre Lucio di due anni fa. Per questo motivo il rapporto tra lui e il fratello si era deteriorato. Matarazzo, a torto o a ragione, era convinto che il padre non fosse stato colto da un malore improvviso con conseguente caduta mortale: era ossessionato dal pensiero che fosse stato ucciso, magari dopo una lite.
Non sospettava solo del fratello, ma anche di altri familiari che, secondo lui, stavano coprendo la persona che aveva provocato materialmente la morte del padre. Una fisima alimentata dal dolore della perdita oppure c'è qualcosa di vero? Fatto sta che Matarazzo credeva addirittura che il referto di morte, redatto dal cognato medico, fosse stato falsificato apposta.
L'autopsia sul cadavere è stata posticipata dal magistrato di qualche giorno; questo per consentire a chi è indagato di nominare un proprio perito che vi prenda parte. Nel frattempo, le indagini proseguono serrate per riuscire a dare un volto all'assassino, ancora a piede libero.