Lunedì 28 novembre 2016 è stato trovato in strada il corpo senza vita di un uomo, precisamente sul viale Maria Cristina di Savoia, tra il portone della sua abitazione e un locale commerciale. Il cadavere è di Vittorio Matarazzo, un'ingegnere di 51 anni, sposato con due bambini. La triste scoperta è stata fatta da un condomino del palazzo in cui l'uomo abitava, il quale ha subito dato l'allarme avvertendo le forze dell'ordine. La polizia in un primo momento aveva ipotizzato un tentativo di rapina finito in tragedia, ma dopo un primo sopralluogo non hanno voluto scartare nessuna ipotesi, infatti dietro all'omicidio potrebbero esserci motivi personali.

Ad indagare sull'omicidio è la Squadra Mobile di Napoli. L'ingegnere 51enne, dopo la morte del padre, aveva presentato un esposto alla Procura di Napoli a causa dell'eredità. Proprio questo evento ha portato agli investigatori a indagare in ambito familiare per poter trovare le motivazioni dell'omicidio e l'assassino.

L'ingegnere Matarazzo probabilmente conosceva il suo assassino.

Alcuni familiari di Matarazzo, che si trovavano in casa al momento dell'omicidio, testimoniano che l'assassino ha citofonato a casa dell'ingegnere invitandolo a scendere, ciò fa credere agli inquirenti che con molta probabilità l'ingegnere conoscesse il suo aguzzino. Alla vittima è stato fatto l'esame autoptico che ha evidenziato un pestaggio ai danni della vittima sfociato poi in varie coltellate fino a quell'ultima mortale che gli ha reciso la carotide.

Si spera in un veloce svolta delle indagini grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza situate nelle vicinanze del delitto che gli investigatori in queste ore stanno vagliando scrupolosamente. L'arma del delitto non è stata ancora trovata, nonostante la polizia abbia cercato subito dopo l'omicidio nei cassonetti dell'immondizia nei pressi della scena del delitto.

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