Un patrimonio di 320 milioni di euro. E' quello che oggi è stato sequestrato al clan contini dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli. Ma da cosa è composto questo tesoretto che era gestito dai fratelli Gerardo e Ciro Di Carluccio? Innanzitutto bisogna sottolineare come il provvedimento che è stato emesso dal Tribunale di Napoli segue alle indagini che sono iniziate nel febbraio del 2015 e che hanno fatto appurare agli inquirenti che i due fratelli erano i gestori, tramite una fitta rete di prestanome, di una serie di attività e di beni che oggi sono stati assicurati alla giustizia.

Da cosa è composto il patrimonio del clan Contini?

Ma andiamo a vedere nello specifico cosa è stato sequestrato oggi al clan Contini. Così come si legge nel provvedimento, che è stato reso pubblico dalle autorità, la lista è lunga: 41 impianti di distribuzione di carburante; 20 esercizi commerciali; 3 rivendite di tabacchi; 4 ditte di oreficeria e gioielleria; 3 società di torrefazione di caffè; 2 società di gestione e compravendita immobiliare; un’azienda di commercio all’ingrosso di prodotti alimentari; 27 unità immobiliari e un terreno. Il tutto per un valore quantificato di circa 320 milioni di euro. Inoltre per i due fratelli che gestivano questo immenso patrimonio è stato anche disposto l’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e il pagamento di una cauzione di 100 mila euro per Ciro e 50 mila euro per Gerardo.

Operazione contro la camorra: le indagini

L'operazione messa a segno oggi vuole essere un latro passo per cercare di contrastare la camorra a Napoli e provincia. Un'operazione che riporta legalità in un territorio che viene spesso sopraffatto dalle logiche camorristiche che cercano di dominare la quotidianità di chi vive una delle terre più belle d'Italia.

L'operazione compiuta oggi dalla Guardia di Finanza va verso questo strada e come hanno spiegato gli stessi inquirenti nel corso della conferenza stampa la lotta alla criminalità organizzata continua incessante.