Fatti strani succedono nel "Bel Paese", lacerato da una fortissima crisi economica, e dove stupri, rapine, violenze e criminalità riempiono le pagine dei giornali e le scalette dei telegiornali, reati, questi, che a volte restano senza un colpevole. Ma a tutto c'è una spiegazione, le forze dell'ordine devono infatti occuparsi di reti "più gravi", lo dimostra il fatto che la polizia postale è occupata a tenere d'occhio dei ragazzi che usano la rete per fare una "soft-ironia" sul Presidente della Camera Laura Boldrini.

Alessandro M. ha usato il suo blog personale e i suoi profili di Facebook e Twitter per pubblicare una foto ironica del Presidente della Camera.

Quella di pubblicare foto umoristiche sul web è una pratica che in questi ultimi tempi sta diventando sempre più frequente, un modo per dimostrare il proprio interesse in chiave ironica, un modo per coinvolgere gli altri utenti della community, una pratica "ingenua", innocua ma soprattutto accettata. Anche Alessandro era di questo avviso fino a quando non si è visto piombare a casa sua il Compartimento della Polizia di Bologna che gli ha ordinato di rimuovere immediatamente la foto.

Le critiche non hanno tardato ad arrivare. La più pesante arriva dal Giornale che si è accanito contro la Boldrini affermando che si tratta di un caso di "polizia ad personam". Il Giornale afferma che il presidente della Camera ha preteso sette poliziotti della divisione crimini informatici, togliendo "braccia preziose" alle indagini sui pedofili e sui terroristi online, ed ha costretto la magistratura ad intervenire in tempi inconsueti e rapidissimi rispetto a quelli riservati ai comuni cittadini.

L'autore di questo "terribile reato" si è giustificato in questo modo:"Mi chiedevo in che mondo vivesse la Presidente posto che tutti i politici, anzi tutti gli italiani, sono vittime delle stesse prese in giro, più o meno pesanti, ma non hanno la possibilità di mobilitare a quel modo polizia e magistratura. Non mi faccia dire altro, non voglio finire in guai peggiori".