Non è nostro compito valutare se Silvio Berlusconi sia colpevole o no, è nostro dovere dissentire da espressioni e valutazioni che urtano la sensibilità della comunità medio orientale. Ruby è definita una persona che agisce con "furbizia orientale".

Luoghi comuni, che identificano il levantino come un personaggio astuto ed ambiguo di cui diffidare, il nord africano come un individuo propenso all'illegalità. Come avremmo reagito noi sentendo parlare di "tipica furbizia italiana" in relazione a fatti criminosi da parte di un magistrato americano?

In un contesto che tiene in grande conto il "politicamente corretto" non si possono condividere certe affermazioni.

Non è nostro compito giudicare se Ruby sia una prostituta o no, è nostro dovere rifiutare termini come "furba orientale", quale indizio di possibile attitudine alla prostituzione. In questo modo, quella che poteva essere solo una ragazzina in cerca di facili occasioni diventa una vittima, non già di veri o presunti corruttori, ma di un atteggiamento negativo riferito alla sua etnia.

Poche le voci che si sono levate contro certe espressioni, tra queste quella di Souad Sbai, giornalista e presidente delle donne marocchine in Italia, che afferma "… una semplificazione grossolana, l'accostamento tra una ipotesi di prostituzione e una specifica etnia o cultura è gravissimo.

Non tutte le donne orientali o arabe tengono atteggiamenti come quello di cui si sta dibattendo nel processo. Mi aspetto un chiarimento su queste frasi o necessiterà il chiarimento nelle sedi più opportune".

Probabilmente non ci sarà mai. Tutto questo ci pone a disagio, sono cose che vanno contro i principi che abbiamo imparato e su cui abbiamo basato una società multietnica. Non sappiamo se il disagio delle persone sensibili servirà come scuse presso la comunità medio orientale.