Sotto la lunga ala del nuovo segretario, Guglielmo "il Traghettatore" Epifani (geniale espressione di Claudio Cerasa), le mille correnti PD si contano, si organizzano, si annusano.

Una delle voci fuori dal coro che sta emergendo in maniera trasversale e dirompente, raccogliendo molti consensi da elettori delusi e simpatizzanti, è quella di Pippo Civati, Deputato alla Camera da febbraio dopo essere stato Consigliere regionale della Lombardia dal 2005 al 2013.

Contrario al governo con il PDL, acquista visibilità sempre maggiore nei giorni della burrasca del PD, a partire dall'elezione del Presidente della Repubblica, esprimendo il proprio dissenso sulla linea adottata fino a non partecipare al voto sul governo Letta.

"Il mio - scriverà sul suo blog - è un giudizio negativo e pessimistico ma ho preferito non dichiararmi contrario in aula proprio per evitare una rottura che non è certo il mio obiettivo".

Obiettivo dichiarato infatti è quello di continuare a restare nel partito, mantenendo "un punto di vista critico e capace di immaginare che le alternative ci sono", per arrivare al Congresso PD di Ottobre e, con ogni probabilità, candidarsi per la Segreteria. Già circolano sulla rete sondaggi che lo incoronano come futuro successore di Epifani (Europa quotidiano parla di plebiscito online).

Che il rapporto di Civati con la rete sia molto stretto non è una novità: il suo blog, attivo dal 2004, è fra i più seguiti, su twitter conta oltre 74000 followers, su Facebook non si contano i gruppi che fanno riferimento a lui.

La sua forza è nell'essere scanzonato ma rigoroso, chiaro e rispettoso, non il condottiero senza macchia e senza paura alla guida di un esercito da catechizzare né lo one-man show alla ricerca di applausi e conferme personali. Per usare un'espressione di moda, il suo blog mantiene un profilo basso ma offre contenuti di ottima qualità, sia nei post sia, molto spesso, nei commenti dei lettori.



Un paio di giorni fa però il fascino discreto di Pippo Civati è riuscito a rompere quella tradizionale frattura fra mondo reale e mondo virtuale, capacità che fino ad ora sembrava esclusiva del Movimento 5 Stelle, riempiendo a sorpresa una sala a Milano e facendo saltare il sistema di streaming previsto per le troppe connessioni attive.

Oltre due ore di incontro, con centinaia di persone in sala ed un hashtag creato per l'evento (#chiediacivati), in cui i cinquettii si sono mescolati agli interventi ed alle domande, dando vita ad un dibattito estremamente reale.

E Civati? Chiaro, disinibito, a proprio agio anche nel rispondere a domande scomode, sui famosi (e sconosciuti) 101 traditori, sul personalismo in politica e sul governo Letta, sul ruolo che avrà Epifani e sul gesto di Ambrosoli, sul rapporto con gli elettori, sul congresso che verrà e sulla nuova legge elettorale.

Un gesto banale, in apparenza: un deputato che si mette a disposizione dei propri elettori per una serata di politica partecipata.

Allo stesso tempo però un gesto di maturità politica, che unisce all'ascolto ed alla perseveranza di uno stile riflessivo un'ottima capacità comunicativa, in grado di usare tutti i canali che il mondo oggi consente per confrontarsi e superare così le barriere fra generazioni.