Mentre a Corigliano Calabro si svolgevano i funerali della giovane Fabiana uccisa dal suo fidanzato, la Camera, dopo la dissertazione che aveva deluso la Boldrini, con 545 sì ha approvato la ratifica della Convenzione firmata a Istanbul l'11 Maggio 2011 che finalmente riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani.
Si è voluto, con questa ratifica, creare uno strumento in grado di proteggere le donne contro le varie forme di violenza non solo fisica, ma a volte oppressiva e psicologica che sono costrette a sopportare o subire.
Lo stupro, la discriminazione sessuale, lo stalking, i matrimoni combinati ed altri comportamenti atti a ledere la dignità delle donne e che mettono in pericolo la loro stessa vita, saranno perseguitati e contrastati in modo duro e inequivocabile dalla legge che da oggi, avrà tutti gli strumenti, ben 81 articoli per poter agire.
L'Italia, dopo la definitiva approvazione del ddl in Senato, si impegnerà non solo ad applicare leggi difensive, ma dovrà essere in grado di prevenire, indagare e punire i responsabili e fare in modo che le vittime vengano risarcite. Sarà necessario creare istituti o migliorare quelli già esistenti, per ospitare le donne vittime di violenza, per proteggerle e assisterle e sostenere le organizzazioni incaricate dell'applicazione della legge.
Le donne e gli uomini da oggi in poi saranno posti sullo stesso livello, venendo così a mancare un caposaldo di alcune nostre realtà sociali nelle quali la donna, doveva e deve essere per sua natura sottomessa agli uomini, oggi per la legge, ciò sarà considerato un atto discriminatorio.
Certo, la velocità dell'approvazione della ratifica è il segnale di una preoccupazione reale da parte del governo che ha visto dall'inizio dell'anno, donne e ragazze morte o brutalmente picchiate e violentate dai loro mariti o fidanzati