"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".
L'Articolo 21 della Costituzione italiana sancisce e difende la libertà di espressione e di informazione; in particolare la libertà di espressione è una delle condizioni base per il progresso delle società democratiche e per lo sviluppo dei singoli cittadini. Rappresenta la possibilità di esprimere, non solo idee accolte favorevolmente o considerate inoffensive per le quali non ci sarebbe nessuna esigenza di tutela, ma piuttosto quelle che scioccano, inquietano, urtano ed offendono una parte qualunque della popolazione.
Questo aspetto della convivenza civile si manifesta attraverso diversi "Testi costituzionali" che vanno dalla Statuto albertino (1848), alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948), alla Convenzione europea per la tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (1950), alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (2000), alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789), al I° emedamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America (1791).
In particolare, e questo è molto illuminante, se si tratta di un uomo politico cioè di un personaggio pubblico, i limiti di salvaguardia della reputazione devono essere bilanciati con l'utilità della libera discussione delle questioni politiche.
La Cassazione ha affermato che l'esternazione del pensiero, anche critico, può manifestarsi in maniera estemporanea, non essendo necessario che si esprima nelle sedi più appropriate, istituzionali o mediatiche, ove si svolgano dibattiti fra i rappresentanti politici e i commentatori.
Non solo, la Cassazione ha aggiunto che la critica può esprimersi in forme tanto più incisive e penetranti, utilizzando anche espressioni suggestive, quanto più elevata è la posizione pubblica della persona destinataria della critica.
Evidentemente, però, esistono dei "limiti", infatti non può essere tutelata incondizionatamente e non può essere garantita, secondo quanto stabilito dalla Costituzione, una libertà di pensiero illimitata.
Pertanto, al contrario di quanto affermava Oscar Wilde: "se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente", la Costituzione italiana promuove la critica costruttiva nel rispetto delle persone.