A Vittoria, un paesino dell'entroterra siciliano, in provincia di Ragusa, una donna si è incatenata in via I Maggio, un luogo dove capeggia la scritta "Pace, Libertà e Lavoro", per protestare proprio contro la mancanza di lavoro che le impedisce persino di avere una dignità. Si riaccendono dunque i riflettori su Vittoria per un altro caso di disagio economico e sociale dopo quello di circa quindici giorni fa che ha visto la morte di un uomo dopo che si era dato fuoco per non perdere la propria casa, pignorata e messa all'asta.
La crisi economica sta mettendo ormai in ginocchio un intero Paese, diventando una vera e propria emergenza sociale come dimostrano le tragedie in cui persone disperate si tolgono la vita. Casi come quello avvenuto ieri a Vittoria si susseguono in tutta Italia, purtroppo. Le persone che ogni giorno chiedono aiuto alle istituzioni o alle associazioni di volontariato sono in forte crescita ma non sempre le risposte sono adeguate e tempestive.
Dieci giorni fa, in provincia di Viterbo, un uomo di 50 anni, cassintegrato, si è suicidato gettandosi dal ponte Clementino, anche lui disperato per la perdita del lavoro e per i problemi economici che lo affliggevano, mentre è di qualche giorno fa la notizia dei due coniugi trovati morti a Besate, in provincia di Milano, nel loro appartamento. Il marito, di 52 anni, avrebbe prima strangolato la moglie, di 51 anni, e poi si sarebbe impiccato. Anche qui incombevano i problemi economici, tanto che i due coniugi sembra avessero in corso uno sfratto esecutivo.
Al sud, a Trapani, una settimana fa, un giovane di appena 27 anni si è tolto la vita impiccandosi perché non riusciva a trovare un lavoro ma anche al nord, nella ricca Milano, qualche settimana fa, due giovani di 33 anni, entrambi separati, entrambi con un figlio, amici d'infanzia, sono stati trovati morti nel loro appartamento, con un sacchetto infilato in testa e collegato alla bombola del gas. Con una lettera hanno spiegato il loro gesto lamentando la mancanza di lavoro e di affetti familiari.
Secondo Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'Università Cattolica di Roma, in Italia ci sono 9 milioni di persone che non si curano più per mancanza di risorse, mentre è aumentato l'utilizzo dei farmaci antidepressivi. Anche gli stili di vita sono peggiorati, si consuma meno frutta e verdura per favorire cibi più economici e calorici e si rinuncia alle attività fisiche per risparmiare.
Bisogna che chi è preposto al governo di un Paese intervenga e subito per evitare che la situazione degeneri, è necessario incentivare il lavoro giovanile e sostenere le famiglie per un rilancio dei consumi che ridia ossigeno all'economia. Gesti come quello di Vittoria reclamano più fatti e meno chiacchiere da parte delle istituzioni e della politica.