Cresce sempre più negli italiani l'affezione verso ilMovimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Gli ultimi sondaggi collocano il M5S tra i20 e i 25 punti di percentuale (ultimi rilevamenti demoscopici sulle intenzioni di voto diffusidall'Istituto iXè per la trasmissione televisiva Agorà su RaiTre): un dato perdifetto, lo sanno tutti, proprio perché non tiene conto della devastantecapacità di mobilitazione degli attivisti grillini e dell'effettopolarizzazione delle ultime settimane prima del voto. E l'idea di un Movimentointorno al 30% terrorizza i partiti e la stampa di regime, quella che, a dentistretti, cerca di difendere ciò che ormai resta del Sistema.
L'editoriale domenicale di Eugenio Scalfari, che ha volutodipingere l'Italia e l'Europa allo sbando in caso di vittoria del Movimento 5Stelle alle prossime elezioni, è solo l'ultimo atto di una vera e propriacampagna di stampa intesa a tenere in piedi ciò che resta della vecchiapartitocrazia, fatta di privilegi e concessioni di favori a lobby amiche.
Unattacco cui ha fatto seguito la reazione di Enrico Letta riguardo alla presuntadisinformazione di Grillo sulla questione degli incentivi approvati dal Governoper la lotta alla disoccupazione giovanile, peccato che le affermazioni diGrillo sul flop di tali incentivi erano supportate anche da un esauriente articolodel Corriere della Sera in merito proprio al flop dei bonus ai giovani.Attacchi diversi ma che si inseriscono in un percorso di escalation dellareazione della politica tradizionale all'avanzata a tutto campo dell'esercito a5 Stelle.
Una reazione che si manifesta in ogni direzione e con ognimezzo: dalla marginalizzazione in Parlamento del lavoro svolto dai parlamentarigrillini, alla ricostruzione interna dei partiti tradizionali (vedasi leprimarie del Partito Democratico e il ritorno a Forza Italia, o laristrutturazione di Scelta Civica), passando per alcune concessioni alpopulismo di qualche scelta governativa, per arrivare ad alcune scelte platealicome il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi, la desecretazione deiverbali del caso Schiavone ed il contenimento dei costi delle due Camere delParlamento, tutti obiettivi portati avanti da tempo dal Movimento 5 Stelle.
C'è però, a favore dell'elettorato grillino, la crescita"qualitativa" del Movimento 5 Stelle. E' infatti soltanto un ricordo ormai ilbel tempo andato in cui gli eletti grillini studiavano per capire comepresentare una mozione, un odg o una proposta di legge. La crescita del livelloqualitativo dei deputati e senatori grillini è oggi sotto gli occhi di tutti ecittadini come Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Paola Taverna o MarioMichele Giarrusso, tutti eletti tra le fila del M5S, non hanno nulla dainvidiare ai professionisti della politica che da oltre un ventennio occupanole poltrone dei Palazzi.
Dal piano carceri alla presentazione di una proposta seria peril reddito garantito, (sono solo alcuni esempi delle proposte portate avanti daigrillini), gli eletti del Movimento 5 Stelle stanno mettendo in campo unosforzo enorme di legittimazione politica, che allontana sempre più gliinterventi diretti di Grillo sul loro lavoro in Parlamento, e che stariscuotendo sempre più consenso da parte dell'elettorato. Appare dunqueevidente che il Movimento 5 Stelle si presenterà, alle prossime elezionipolitiche, come la principale forza di Governo.