L'ambizione più grande ditutti gli Italiani è sempre stata quella della casa di proprietà. Senzarinunciare in ogni caso alla possibilità di realizzarne anche una seconda; magarial mare o in montagna. Chiha invece avuto la possibilità economica, oltre a fabbricarsi la prima casa e purela seconda, ha investito i propri capitali nel mattone, perché i profitti sonostati sempre abbastanza interessanti, più dei BOT, BTP e CCT. ecc.

In passato, le imprese edili italiane hanno sempre occupato livelli prestigiosi, raggiungendo fatturati lusinghieri. Purtroppo, col passaredegli anni, il settore è stato sempre più colpito dalla crisi.

Una crisisicuramente generata da concause. Ma, quella più incalzante, è la burocrazia che, oggi più che mai,contrariamente a quanto spesso enunciato dalla politica, mette un frenocostante e consistente all'economia edile e a tutto il suo indotto. Le procedureburocratiche inutili e farraginose, necessarie per l'ottenimento delle autorizzazionisono la causa principale dello stallo.

Iltutto ha origine dal livello di rischio sismico elevato esistente nel nostroterritorio. L'Italia èuno dei Paesi a maggiore rischio del Mediterraneo,per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il territorioe per l'intensità che alcuni di essi hanno raggiunto. Determinando un impattosociale ed economico rilevante.

Le decisioni prese dallo Stato e dagli organipreposti (per esempio, governi locali) riguardo alla mitigazione del rischio sismico,si basano sulla formulazione di Norme Tecniche di Costruzioni (N.T.C.) eRegolamenti sempre più complessi e restrittivi (vedi ultimo DM 14 gennaio 2008) che impongono aiTecnici del settore, rigide regole per la progettazione e il collaudo delleopere.

Le disposizioni previste dalle nuove N.T.C. e dai Regolamenti Regionali, impongono agli addetti ailavori la redazione di progetti, dettagliati nei minimi particolari e,un'esasperante procedura burocratica per l'ottenimento dell'autorizzazione chespesso, addirittura, non è rilasciata nei tempi previsti. Mettendo così incrisi l'impresa di costruzione e il committente.

La burocrazia infernale in cui ci s'imbatte perottenere le concessioni edilizie, ha prodotto e continua a farlo, enormi dannial settore edile, un tempo, punta di diamante dell'economia Italiana.

Una procedura odiosa, che tutti vorrebbero evitare, ma che nessuno fanulla per eliminarla. Eppure, tutti sanno che la sicurezza sismica el'incolumità delle persone in caso di terremoto, non passa dalla vessatoriaprocedura necessaria per ottenere la licenza a costruire. La certezza dellasicurezza può aversi soltanto con una procedura burocratica completamentediversa e molto più snella; come si fa nella maggior parte dei paesi europei,cioè: con la costante vigilanza. Verificando periodicamente in situ se l'esecuzionedelle opere è conforme nei minimi particolari al progetto.