Federica Pellegrini riesce sempre a conquistare le prime pagine, in un modo o nell'altro. Per queste cose bisogna riconoscerle un evidente talento. Oggi polemizza sul delicato capitolo premi, lasciando intendere di essere sottovalutata, sottostimata dalla Federazione, che accusa in sostanza di avere il "braccino corto" quando si tratta di dare il giusto riconoscimento economico ai singoli atleti. Perché non si vive di sole soddisfazioni morali.
A stretto giro di posta ecco l'inevitabile replica della Federazione, che spiega che di moneta sonante, negli ultimi anni di gare, Federica Pellegrini ne ha vista eccome.
Avrebbe infatti ricevuto ben 750mila Euro (147mila Euro solo per i Campionati del mondo di Roma). Cifre di tutto rispetto, che ci sembrano, se confermate, anche eccessive, tenuto conto dei salari medi in questo momento nel nostro Paese, per non parlare delle pensioni. La Pellegrini, ci pare di poter dire, non dovrebbe avere troppi problemi a pagare le bollette di casa. Resta dunque da approfondire il vero senso di questa storia.
Un'interpretazione plausibile viene dagli sponsor della primatista dei 200 sl che, senza troppi giri di parole, evocano una misteriosa gestione clientelare dei premi erogati dalla FIN, secondo la quale le somme maggiori andrebbero a beneficio delle società vicine al gruppo dirigente.
E' forse qui che si vuole andare quindi a parare. Si toccano nervi scoperti.
Federica Pellegrini si dice invece allibita dalle parole della Federazione fa notare che la FIN oppone un freddo calcolo di tipo ragionieristico ai suoi grandi risultati conseguiti in piscina, con medaglie e record del mondo che hanno dato lustro allo sport italiano in ambito internazionale almeno dall'anno 2004 ad oggi.
Ma anche in questo ragionamento ci pare di poter dire che non tutto quadra.
I Mondiali nuoto 2013 non meritavano, secondo il nostro parere, questa coda polemica, ma si sa che, come dicevano i latini, in cauda venenum: nella coda c'è il veleno. Seguiremo per voi l'esito di questa polemica di Federica Pellegrini.