La guerra in Siria contro Assad, accusato di aver fatto usodi armi chimiche nell'attacco del 21 agosto scorso, alla periferia est diDamasco, sembra ormai imminente. Obama e Cameron sono pronti a lanciarel'offensiva contro Assad, infischiandosene dell'Onu, degli ispettori e del fattoche la Russiapotrebbe reagire.
E mentre il Mediterraneo brucia, con noi nel bel mezzo, inostri rappresentanti politico-istituzionali continuano a parlare di falchi,colombe, giullari e ballerine. L'agibilità politica dei partiti e lasalvaguardia dello stipendio senza tornare alle elezioni tengono banco, inqueste ore, insieme al giudizio di costituzionalità di una legge, votata dallastessa maggioranza un anno fa e già applicata numerose altre volte.
Soltantooggi c'è stata una timida dichiarazione del nostro ministro degli esteri, EmmaBonino, con cui ha fatto sapere che l'Italia non parteciperà al conflittocontro la Siriase non richiesto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Lo scenario che si prospetta in Siria è comunque pura follia. Di questi tempi, le guerre sonotutte ingiuste e sbagliate e questa non vuole essere una frase retorica ma l'analisi di quello già successonei Balcani, in Somalia, in Afghanistan, in Iraq e in Libia. Le superpotenzemondiali si sono liberate di Milosevic, di Saddam, di Gheddafi, di Bin Laden eforse ora faranno sparire anche Assad ma resta il fatto che l'intervento armatoche sta per avere inizio, pur avendo le sue ragioni, rischia il fallimento come nei precedenti.