Torino 10/11/2013 ore 20.45. Dovrebbe essere l'inizio di una splendida partita tra due delle squadre più forti del campionato italiano. Basta poco per capire che purtroppo a quell'ora inizia anche uno stupido rito che ormai si sta diffondendo sempre più tra le frange più estremiste del tifo di tutta Italia.

Già perchè ormai è nata questa malsana solidarietà tra Ultrà nel nome di una sfida lanciata alle istituzioni calcistiche italiane. La cosidetta "discriminazione territoriale", evidentemente non piace a questi personaggi che pur di dimostrare chissà cosa, decidono di coalizzarsi nel lanciare, cantando,  insulti contro i "napoletani" o nemici vari.

Nulla conta il probabile divieto, in caso di squalifica, ad assistere alle partite della loro squadra del cuore. Tutto passa in secondo piano. Non bastano neppure eventuali multe pecuniarie alle società (figuriamoci !!!) né tantomeno DASPO agli stessi tifosi. Mi sembra acclarato che questi sono solo paliativi che non ottengono nessun tipo di effetto.

Il problema è che le leggi ci sarebbero anche ma purtroppo non vengono fatte rispettare. L'esempio da seguire è l'Inghilterra. 30 anni orsono, i famigerati Holingans, terrorizzavano tutta Europa (inutile ricordare l'Hysel). A seguito di un giro di vite da parte del governo britannico, queste frange violente sono sparite. In Inghilterra, c'è forse il più bel campionato di calcio del mondo e, guarda caso, senza  che le squadre abbiano un settore Ultrà ad incitarle.

Non si vedono striscioni offensivi e non si vedono bandiere sventolare, si vedono però intere famiglie che gioiscono per un gol dei loro beniamini. A questo punto mi chiedo: è proprio così difficile copiare in toto ciò che è stato fatto in Inghilterra per risolvere il problema anche in Italia? In attesa che qualcuno si decida a fare questo, vi lascio con una domanda: Sono così necessari gli Ultrà?