Stagflazione. Questo termine rude e minaccioso venne coniato per la prima volta nei lontani anni '70 da alcuni economisti di stampo anglosassone e fa riferimento ad un fenomeno di carattere economico, che si presentò per la prima volta alla fine degli anni '60 nei paesi occidentali improntati su una economia di mercato. Il vocabolo trae origine dall'unione di altre due parole e cioè stagnazione e inflazione, ben conosciute e ricorrenti nel gergo economico dei paesi cosiddetti sviluppati. 

Inflazione e stagnazione, fino a quel momento, si erano sempre presentate separatamente.

La contemporanea nefasta e nefanda presenza di entrambi i fattori mandò in crisi le teorie che, per trent'anni, erano state alla base dei sistemi economici, della politica economica dei governi dei paesi ad economia di mercato.

Perchè la stagflazione è temuta dai Governi, dalle Banche Centrali e dai mercati finanziari di tutto il mondo? Semplicemente perchè sta ad indicare il peggiore scenario economico possibile per un paese. E trattasi di un fenomeno assai difficile da controllare e gestire. Fotografa una condizione di ristagno dell'attività produttiva accompagnata da una contemporanea crescita del tasso di inflazione, dei prezzi, in mancanza di crescita in termini reali. Dunque indica una "situazione anomala", in quanto di norma l'aumento dei prezzi accompagna la crescita economica; se non c'è crescita, dovrebbe esserci deflazione, cioè diminuzione dei prezzi o, quanto meno stabilità.

Orbene, da non pochi anni a questa parte, tutto porta a pensare che l'economia del nostro paese sia in questa non invidiabile condizione di "stagflazione", che non accenna ad andarsene. Tutto porta a pensare che sarà dura combatterla e lungo e doloroso il cammino per riemergere.