Il 2013 è stato unaltro anno insufficiente per il turismo in Italia, visto che a parte ibuoni risultati ottenuti dal settore agrituristico e da città come Roma eBologna, a livello nazionale sono statiregistrati numeri al di sotto delle aspettative. Il tutto nonostante si siaparlato tanto di turismo sostenibile e soprattutto si sia fatta tantissimapromozione.

I problemi del turismo inItalia sono numerosi e riguardano, oltre la tassazione altissima cheobbliga ad avere prezzi finali tutt'altro che competitivi, anche una scarsaformazione nel settore, raccomandazioni (cosa che causa problemi soprattuttoper quanto concerne le conoscenze linguistiche), strutture obsolete e trasportiassolutamente inefficienti all'interno delle stesse città e per raggiungerealtre destinazioni.

Non si fa riferimento nello specifico a collegamenti aerei,visto che la maggior parte delle città italiane sono ben servite e chi vuoleprendere un voloda Milano a Palermo per godersi un po' di sole troverà sicuramente diversesoluzioni.

In Italia insomma iproblemi sono alla radice, ma a diversi livelli si preferisce non fareinvece nulla, puntando invece a promuovere il turismo in varie maniere, maspesso non nella maniera che invece sarebbe lecito aspettarsi.

Diverse regioniautonome e non, quali Sicilia, Valle d'Aosta, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Molise ela Basilicata, spendono infatti 9€ per ogni turista che arriva adestinazione e se le cifra può sembrare normale, basti sapere che il Veneto ad esempio spende appena 60 centesimi a turista, mentrela Toscana e l'Emilia Romagna 1,5€, ricevendo però molti più visitatori.

Come vengono spesiquesti soldi? Nel caso della Sicilia ad esempio vengono creati numerosi portali turistici spesso uguali tra di loro, coninformazioni poco complete o aggiornate e senza traduzioni in altre lingue.Quest'anno poi Catania ha il suo secondo aeroporto, che si trova aComiso, a quasi 100 km dalla metropoli etnea e raggiungibile in circa 2 ore.

Un aeroporto niente affatto necessario,visto che lo scalo di Catania era più che sufficiente per accogliere tutti ivoli e che a oggi l'aeroporto di Comisoha fatto segnare appena 20.000 passeggeri in 5 mesi.

Quello della Siciliaè solo un esempio di come la nazione sia ancora troppa ancorata a un'ottica diclientelismo che impedisce di cambiare in nome dell'efficienza e dellafunzionalità e che potrebbe far fare definitivamente il salto di qualità inambito turistico.

Se ne riparlerà per il 2014.