Mentre il governo appare confuso su come uscire da una crisi, di cui solo l'Italia sembra non vedere la luce, i cittadini lo sono ancora di più ogni qualvolta aprono il telegiornale.
E' di questi giorni l'annuncio di un prelievo di ben 150 euro dalle buste paghe degli insegnanti per soldi percepiti immeritatamente nel 2013, ma solo dopo poche ore e qualche mancamento il dietrofront. Saccomanni, il ministro dell'economia, ha parlato di mancata comunicazione tra il suo ministero ed il governo. In realtà il cambio di direzione è avvenuto dopo la reazione indignata di Matteo Renzi ovvero colui che realmente governa l'Italia pur non essendo legittimato a farlo e sedendo comodamente su ben due altre poltrone, quella di sindaco a Palazzo Vecchio e quella di segretario del suo partito democratico.
Il neo segretario decide sulla riforma elettorale, stila programmi politici sul lavoro, detta l'agenda del governo e decide quando si vota, sperando che non ci dica anche chi.
A questo punto ci si chiede quale sia il ruolo di Letta, se non quello di mero esecutore, ma soprattutto quello di Alfano ed i suoi paladini contro le tasse, che avvallano tutto pur di rimandare a tempo indeterminato il giorno delle elezioni.
In tutto questo squallore si muovono i cittadini, che si arrovellano per sopravvivere, incapaci di comprendere questi giochi di potere ed alle prese con l'assalto di tasse nuove e vecchie.
L'unica certezza, infatti, è che questo governo, anch'esso non legittimato dal consenso popolare, ma nato da accordi di larghe intese che non sussistono più, conosce un'unica ricetta per reperire soldi ovvero gli aggravi fiscali, giunti puntuali allo scoccare della mezzanotte, come per augurarti che nulla cambierà, purtroppo.
La casa il loro obiettivo preferito. Cancellata l'ici, quasi scomparsa l'imu con una piccola eccezione da saldare entro il 24 gennaio, ecco spuntare fresca e riposata la tasi e l'incognita su quando e quanto pagare anche per la prima casa, quella che doveva essere un bene intoccabile. La lista poi degli aumenti è lunga ecco solo alcuni esempi come francobolli, pedaggi, acqua, luce, tarsi, tarsu e la benzina a breve giro di posta.
E' meglio non infierire.
E' risaputo che per uscire da un periodo buio come il nostro, l'unica strada sia quella di abbassare le tasse e permettere così ai cittadini di spendere i soldi in eccesso per i consumi, favorendone lo sviluppo e rimettendo in moto l'economia. Tutti lo sanno, basta vedere il boom avvenuto in Inghilterra anche grazie alle Olimpiadi, di cui con il governo Monti ci siamo vergognati perfino di candidarci.
Anche la Spagna dà segnali di ripresa, avendo imboccato questa strada e naturalmente gli Stati Uniti, ma non l'Italia, ferma alla vecchia ideologia di tamponare le falle con nuove tasse, assistenzialismo ed obbedienza ai dettami europei anche se palesemente penalizzanti per noi.
Molti potrebbero tacciare questo articolo di populismo, come se fosse qualcosa di negativo e non semplicemente ascoltare il popolo e le sue esigenze, mentre il suo unico interesse è quello di far riflettere le persone e dare nuovi spunti per poter sperare che il nostro paese non sia solo questo.
L'evidenza è che il governo tecnico di Monti ha fallito, come quello di larghe intese di Letta e non è populismo, ma dati censiti da organi nazionali, che riferiscono di un paese stremato da disoccupazione record ed indici economici sempre in negativo in ogni settore.
E' ora, perciò, che la parola torni al popolo il prima possibile e che sia lui a decidere chi lo rappresenti al meglio, come accade in una democrazia che si rispetti.
L'italia ha grandi risorse, economiche, culturali, artistiche, che tendiamo a sminuire davanti agli stranieri, mentre dovremmo essere solo orgogliosi di quello che siamo e che possiamo offrire al mondo, senza alcun senso di inferiorità.