Tanti sono i turisti che vanno al mare per passare le vacanze e altrettanti gli appassionati, che si recano sulle montagne sia d'estate che d'inverno per andare a sciare o per fare escursioni. Tante sono anche le tragedie che purtroppo avvengono sia al mare che in montagna. " Montagna maledetta , " Mare ingrato", questi sono gli aggettivi che vengono usati per ricordare gli infortuni e le tragedie che avvengono sempre più numerose sia in montagna che al mare. Un modo per scaricare le colpe.
L'anno scorso, sono morti una trentina di alpinisti e altrettanti hanno perso la vita in mare.
La colpa non è della montagna ma di chi la vuole conquistare anche in momenti atmosferici non ideali per scalate o escursioni e pure per sciare. Anche guide provette, hanno perso la vita scivolati in crepacci in mezzo ai ghiacciai perché troppo sicuri di sè. Altri, che hanno voluto sfidare la montagna sciando fuori pista e deceduti sotto le valanghe procurate da loro stessi.e nonostante le raccomandazioni e di tutte le segnalazioni e previsioni meteo di cui vengono informati prima di avventurarsi nell'impresa.
Al mare succede la stessa cosa. L'80% delle persone, muore affogata perché non segue le regole fondamentali. Gente che appena arrivata da un lungo viaggio, si reca in spiaggia e si getta in acqua per trovare un po' di sollievo dall'eccessiva calura e il cuore si ferma.
Altri, che dopo appena mangiato, si tuffano e l'indigestione li porta al Creatore. Altri ancora, per fare bravate, tanto più che non sono nemmeno capaci di nuotare, si gettano in mare in mezzo a onde di due metri con la bandiera rossa ad indicare il pericolo e non ce la fanno poi a ritornare a riva.
La montagna non è maledetta e il mare non è ingrato, ma sono certe persone che non capiscono il pericolo o vogliono strafare come succede in tanti casi, incuranti della propria vita e di quella altrui.