Prendiamo spunto dalla notizia dell'arresto di Giancarlo Galan, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Venezia sul Mose, un imponente progetto che difenderà Venezia dai rischi dell'acqua alta. Galan è stato presidente della Regione Veneto, ministro ed attualmente è deputato della Camera. Per quanto riguarda la Sanità, la riforma costituzionale del 2001 ha creato confusione (e contenzioso giudiziale) nei rapporti tra Stato e Regioni perché ogni parte rivendicava di essere l'unica a poter decidere quando si tratta di servizi sanitari. Nel 2002, le Regioni Lombardia e Puglia, hanno sostenuto davanti la Corte Costituzionale che la riforma istituzionale avesse tolto allo Stato, e dato alle Regioni, ogni potere in materia di "assistenza sanitaria e ospedaliera".

I Giudici hanno deciso che la competenza spetta allo Stato e che le Regioni hanno un campo di azione residuale.

Ogni anno, il Ministero della Salute pubblica sul web, il "Rapporto annuale sull'attività di ricovero ospedaliero". Si tratta di un'analisi basata su dati forniti da tutte le Regioni italiane, che a loro volta raccolgono i dati dagli ospedali del territorio, sia pubblici che privati. Il 16 gennaio 2014 il Ministero della Salute ha pubblicato il rapporto annuale che riferisce i risultati per l'anno 2012. Il rapporto del Ministero spiega che la banca dati formata dall'esame delle "SDO" (schede dimissioni giornaliere) è completa ed attendibile, perché:

- i dati esaminati sono stati forniti da quasi tutti gli ospedali pubblici (98,4%); nonché da ospedali privati accreditati (99,7%) e non accreditati (59,1%) di tutta Italia;

- che la banca dati SDO è affidabile ed attendibile perché sono state esaminate 10.259.780 schede dimissioni giornaliere (SDO).

Per alcune regioni, come il Veneto, sono state esaminate tutte le schede (100%) sia di ospedali pubblici (100%) che privati non accreditati (100%) come rilevabile dalla "tavola 1.1(a)" dell'ultimo rapporto per l'anno 2012.

Cosa è successo dal 2001 al 2012 (Tavola 2.1.1):

- dal 2005 stanno diminuendo le giornate di ricovero negli ospedali: nel 2001 i ricoveri ospedalieri erano di 82.829.483 giornate e nel 2012 sono state di 66.707.607 giorni.

In 10 anni abbiamo avuto una forte riduzione della durata del ricovero. Una piccola e semplice riflessione: fino agli anni Novanta, le donne che partorivano, rimanevano in ospedale 7 giorni mentre da anni, il ricovero dura 3 giorni per il parto naturale e 4 giorni in caso di parto cesareo;

- giorni medi di ricovero nel 2012: 6,8 giorni per "acuti"; 26,2 giorni per riabilitazione; 28,8 giorni per "lungodegenza".

E' vero che stiamo parlando di media.

Torniamo al caso di questi giorni e scopriamo che Galan era stato ricoverato con una prognosi iniziale di 45 giorni, e poi è stato dimesso dopo 12 giorni di ricovero. La Procura della Repubblica di Venezia ha chiesto una copia della cartella clinica di Galan all'ospedale di Este (Padova) che contiene la prognosi dei medici. Ritornando a leggere i dati del Ministero della Salute, notiamo che 45 giorni di ricovero non sono previsti neppure per le cosiddette "lungodegenze". Ricordando che la malattia colpisce tutti, indiscriminatamente, siamo assolutamente certi di essere tutti uguali nella sfortuna, ma riflettendo su una qualsiasi prognosi iniziale di ricovero per 45 giorni, sorge un dubbio: siamo sempre tutti uguali quando veniamo ricoverati in ospedale?