Notizie, di questo mese, riferiscono fatti accaduti in Somalia, Iran e Turchia. La BBC News Africa informa dell'uccisione di una donna somala, da parte di militanti islamici, semplicemente perché aveva rifiutato di indossare il velo. Una testona, le avevano detto di metterlo e quando sono tornati a controllare, avendo disubbidito, le hanno sparato a sangue freddo. Si chiamava Ruqiya Farah Yarow, era sopravvissuta al dolore della morte dei figli, del marito ed è morta per non avere voluto nascondere i capelli. In contemporanea, arrivano notizie confortanti dalla Turchia e dall'Iran.

In Turchia, il vice primo ministro, ha affermato pubblicamente che le donne, per non essere peccaminose, devono evitare di ridere in pubblico. Risultato: centinaia di migliaia di donne turche, di tutte le età, hanno postato sul web foto che le ritraggono ridenti e gioiose, molte senza il velo e chi lo indossa ha scelto di farlo. Altra bella notizia riguarda le donne iraniane, che sulla pagina di un social network si mostrano senza "hijab", il velo che, in pubblico, sono tutte obbligate ad indossare (La Stampa). Nel gennaio del 2014 sono stati diffusi i risultati di un sondaggio effettuato dall'Institute for Social Research dell'università del Michigan, in sette Paesi a maggioranza musulmana (Tunisia, Egitto, Turchia, Iraq, Libano, Pakistan e Arabia Saudita).

Una delle 250 domande, chiedeva agli uomini di indicare il copricapo da indossare dalle donne, in pubblico, scegliendo tra:

n° 1) il burqa, che copre tutto ed ha una specie di griglia sul viso per respirare;

n° 2) il niqab nero, che lascia visibili soltanto gli occhi;

n° 3) il chador, che parte dalla testa, si allunga sul corpo;

n° 4) l'hijab bianco, che lascia visibile l'ovale del viso;

n° 5) il foulard colorato che avvolge la testa e lascia intravedere i capelli;

n° 6) nessun copricapo.

Guardando ai risultati del sondaggio, con riferimento alla Turchia, notiamo, che:

- un uomo su tre, il 32% preferisce le donne libere, senza alcun copricapo;

- il 17% degli uomini gradisce il foulard colorato;

- il 46% preferisce lo hijab bianco;

- nessuno uomo, vorrebbe fare indossare il burqa alle donne (e sono pochissimi coloro che vorrebbero il niqab nero ed il chador).

Moaddel, il responsabile del sondaggio, intervistato da Pew Research Center, ha spiegato che sono emerse differenze di opinioni per gruppi di età degli intervistati. Gli uomini tra i 18 ed i 29 anni sono meno tradizionalisti rispetto a quelli di 30 o più. Un altro fattore discriminante è il livello di educazione. Chi ha una laurea è meno conservatore rispetto a chi ha un'istruzione di minor grado. Altro quesito: "Le donne dovrebbero essere libere di scegliere il loro abbigliamento ?". Sempre guardando alla Turchia, ha risposto, , il 52 per cento degli intervistati. Allo stesso responsabile del sondaggio è stato domandato: "Avete chiesto alle donne musulmane quale è il loro abbigliamento usuale e se questo coincide con ciò che vorrebbero?".

La risposta è stata, no, non lo abbiamo chiesto. Incrociando la sorridente ribellione via web delle donne turche con i risultati del sondaggio osserviamo che il grado di libertà delle donne dipende dalla giovane età degli uomini e dal loro grado di istruzione. Qualche suggerimento per garantire la parità di genere:

- fare i sondaggi anche su ciò che vorrebbero le interessate, le donne;

- tutte le mamme, dovranno imporre ai figli maschi di laurearsi;

- tutte le mamme, dovranno impegnarsi a trasmettere ai figli maschi, modelli e principi di parità di genere. Perché un giorno, le nuore, ringrazieranno.