Questo articolo nasce un po' da una mia malinconia che mi ha portato a vagare sul web cercando notizie relative alla telenovela messicana, Cuore selvaggio (titolo originale Corazon selvaje), questa ricerca ha comportato enorme stupore nel constatare quante pagine e gruppi Facebook e siti web parlino ancora oggi di questa storia, a quanto pare per molti, indimenticabile. Ricordo piacevolmente che in casa mia era un appuntamento imperdibile (anche le numerose repliche) che coinvolgeva tre generazioni della mia famiglia, mamma, nonna e me; ne eravamo così affascinate che abbiamo registrato tutte le puntate in VHS (che ancora conserviamo gelosamente), abbiamo acquistato i 2 DVD dedicati alla serie, che però si possono considerare un bel riassunto dei fatti essenziali. Ma ripercorriamo molto velocemente la storia che si svolge in Messico e più precisamente in un piccolo paese, San Paolo, alla fine dell'800, dove Juan (Eduardo Palomo), giovane al quale un crudele destino gli nega la possibilità di avere un cognome dignitoso, in quanto figlio illegittimo; infatti per tutti è solo Juan "del Diablo" derivante dalla sua vita al limite della legalità, ma amato e rispettato da molti dei suoi compaesani per la forza di carattere e la nobiltà d'animo, sempre affiancato dall'amico del padre, l'avvocato Nicola Manera (Enrique Lizalde).

Quando Juan incontra la sofisticata, bella e sfrontata Anna D'Altomonte (Ana Colchero), che si mostra interessata a lui, Juan ne rimane folgorato; ma quando la giovane apprende che Juan probabilmente finirà in prigione per una spedizione marittima andata male, Anna non perde tempo e diventa moglie di Andrea Aleardi della Valle (Ariel Lopez Padilla), che è il figlio legittimo di Francesco, padre anche di Juan, che divorato dalla rabbia è deciso a vendicarsi. La furia dell'uomo viene però placata da Beatrice (Edith Gonzales), sorella maggiore di Anna, da sempre innamorata ed ex fidanzata di Andrea, che incuriosisce Juan con il suo spirito combattivo condito con dolcezza e sensibilità; e quindi ciò che inizia come ripicca nei confronti di Andrea e Anna si trasforma presto in amore vero, profondo e intenso che resiste alle mille avversità che i due dovranno superare per giungere al lieto fine. Tutto ciò incorniciato dalle altre vicende minori che rendono il tutto ancora più interessante. Ma perché questa è la versione che ha riscosso più successo? Sì avete compreso bene, esistono altre versioni di Cuore selvaggio prodotte per il piccolo schermo, la prima edizione risale al 1966, nella quale Enrique Lizalde interpretava il ruolo di Juan del Diablo, (in quella del '93 è Manera); la seconda è del 1977 trasmessa in Italia nei primi anni '80 sul canale Odeon Tv, vi è anche una versione successiva girata nel 2009 e una portoricana del 1960 intitolata "Juan del Diablo".

Quindi cosa ha reso speciale la versione prodotta da Televisa nel 1993 trasmessa in Italia da Rete 4 aggiudicandosi nel 1995 un Telegatto? Il successo deriva da un cocktail che si è dimostrato vincente: un tenebroso e affascinante protagonista accompagnato da un cast impeccabile, la trama romantica e avventurosa, la sceneggiatura ad opera di Maria Zarattini tratta dal soggetto originale di Caridad Bravo Adam, il tutto completato da ambientazioni e costumi molto curati, ma non dobbiamo dimenticare la relativa breve durata, solo 159 episodi, rispetto ad altre soap-opere e telenovelas, rendendola indimenticabile e lasciando i fan speranzosi di rivederla tramessa.