Scenario. Il Popolo delle partite Iva Lavoratori Autonomi, tutto questo comparto negli ultimi mesi si sta facendo sentire, migliaia di autonomi denunciano il peso di quella che è divenuta una fiscalità insostenibile. Centinaia le cartelle esattoriali iscritte a ruolo, che gravano su moltissime piccole attività commerciali. Tali cartelle, negli anni per molte di queste attività hanno assunto valori e cifre insostenibili, gonfiate da interessi, diritti di riscossione, more ed altre voci di spesa che se analizzate a fondo, hanno fatto raddoppiare la cifra in origine dovuta dal titolare della piccola attività commerciale generando così interessi che hanno, rasentato o in qualche caso superato quella che è definita come soglia d'interesse del tasso d'usura.

Proposte e Provocazioni: Molti lavoratori autonomi, dichiarano che per far sopravvivere le loro piccole attività l'unica maniera che può avere l'attuale esecutivo è quella di adottare una vera e propria sanatoria che riduca al 25% la somma che Equitalia deve riscuotere dalle migliaia d'attività indebitate. Questo permetterebbe, alle moltissime attività indebitate di non fallire, far fronte in maniera seppur ridotta al debito contributivo e assicurerebbe all'ente creditore di riscuotere qualcosa al posto del nulla da pretendere da un'attività fallita senza più beni o liquidità. Altri lanciano provocazioni dalle tinte forti e spesso drammatiche arrivando addirittura a dichiarare che prima di uccidersi, come molti colleghi purtroppo fino ad oggi, sono disposti ad effettuare una vera e propria disubbidienza fiscale, rifiutandosi di versare altri soldi nelle casse di uno stato che per mantenere i privilegi dei propri amministratori, è divenuto di anno in anno sempre più vorace.

Uno stato che in questo modo ha amplificato la crisi globale, facendo sprofondare il piccolo commercio, le piccole attività in un limbo di sofferenza economica dalla quale nel sistema attuale è impossibile uscirne. Altri propongono il ripescaggio delle attività fallite non per giusta causa, sprechi o sperpero di denaro da parte del titolare ma per impossibilità di pagare tutte le tasse richieste e tutti i costi di gestione che negli ultimi anni sono triplicati. Un ripescaggio controllato da parte dello stato che si fa garante ed accompagna il titolare della piccola impresa con aiuti economici mirati fuori dalla crisi esigendo, ovvio serietà impegno ed abnegazione ma al tempo stesso non opprime e scoraggia ma stimola ed aiuta.

Insomma una serie di proposte e provocazioni accompagnano il mondo degli autonomi in questi ultimi mesi e sono la fotografia di un mondo in piena emergenza. A questo punto, se tutto il piccolo commercio, non troverà risposte concrete da parte dell'attuale governo difficilmente riuscirà a rimettersi in piedi e l'Italia, perderà un'estimabile valore di operatività, creatività e intraprendenza ritrovandosi più povera e alla merce di poche Multinazionali pronte a dettare le proprie regole e leggi economiche.