Nel 2015 si stanno prospettando scenari di stop al taglio delle Pensioni grazie al positivo andamento dei conti dello stato prodotto dalla diminuzione del debito pubblico e dall'avvento di un convinto assertore di flessibilità nella spesa pensionistica come Tito Boeri alla presidenza dell'Inps. E' di una Ansa di ieri la notizia per la quale il fabbisogno statale ha chiuso con un - 3,5% rispetto all'anno precedente, frutto di un abbassamento dello spread a 124 punti base, cifra lontana anni luce da quel 522 del 2011 che indusse l'allora Governo Monti a intervenire con un brusco taglio alla spesa pensionistica.
La tendenza sembra continuare nonostante le tensioni sui mercati internazionali derivanti dal quadro politico greco, alle prese con le elezioni anticipate. Ma l'Inps nel frattempo pagherà le pensioni in ossequio alle nuove norme che prevedono l'adeguamento alle aspettative di vita di 4 mesi in più.
Tagli e penalizzazioniQualche passo avanti è stato condotto eliminando le penalizzazioni per chi andrà anticipatamente a riposo, con riguardo a tutto il 2017. Sembra pertanto opportuno estendere tale beneficio anche nei confronti di quella platea di lavoratrici 57enni, nota come Opzione Donna, che ha in atto un contenzioso con l'Inps per l'interpretazione restrittiva di due circolari che impediscono di fatto l'estensione del beneficio della pensione anticipata a coloro che maturino i requisiti nel corso di quest'anno.
I tempi sembrano maturi e l'ostinazione del Tesoro a negare che esistano le risorse necessarie appare francamente anacronistica e inaccettabile.
FlessibilitàLaddove l'attuale riduzione di debito pubblico prodotta dal positivo andamento dei tassi di interesse sui Titoli di Stato (siamo nell'ordine del 1,7%) fosse associata ad una redistribuzione "boeriana" delle pensioni, con tagli a quelle oltre i 3000 euro, se da un lato risponde a criteri di etica ed equità sociale per l'entità degli assegni previdenziali della cosiddetta casta di magistrati e "baroni universitari", dall'altro lato consentirebbe di eliminare realmente la piaga degli esodati, consentendo quel sistema di tutele vergognosamente negato dalla Riforma Fornero; sulla stessa, lo ricordiamo, è atteso un pronunciamento importante della Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi sul referendum proposto dalla Lega.