Tratto dall'Orlando Furioso di LudovicoAriosto: “Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, lecortesie, l'audaci imprese io canto...”. Considerandol'escalation di brutale violenza sulle donne alla quale stiamoassistendo (assistere nel senso di fare da spettatori, senza cioèintervenire direttamente) negli ultimi anni, si può affermare che ilpovero Ariosto, oggi, di audaci imprese e nobili gesta potrebbescrivere ben poco. Le donne sono da sempreuna delle ricchezze maggiori del pianeta eppure, da sempre, sonoosteggiate, trattate male, violentate, brutalizzate e denigrate.
Fa specie, se non orrore che, nell'anno 2015, ancora sisentano e leggano quotidianamente notizie di femminicidio omaltrattamenti vari sul genere femminile. Addirittura, qualche giornofa, nella tragedia che ha coinvolto il Norman Atlantic, abbiamoascoltato le testimonianze di alcune donne che hanno raccontato dicome alcuni uomini, pur di salvare le loro vite, non hanno esitato acalpestarle, a spingerle via, senza minimamente pensare: insomma, vabene che si dice “mors tua, vita mea”, va bene che in queimomenti, in cui ti trovi a lottare per la sopravvivenza il lume dellaragione vada un po' a farsi benedire, ma la cavalleria, lagalanteria, il buon senso, dove sono finite? Probabilmente sono mortee defunte, almeno per la maggior parte degli uomini.
Eppure il nostro Ariosto scriveva di cavalieri, di donne, di amori. Possibile che l'uomo nonabbia ancora capito che la donna non è un essere inferiore dapiegare al suo volere, bensì, al limite, l'esatto opposto? E' l'uomoad essere inferiore e come tale, dovrebbe cercare di elevarsi pertentare di avvicinarsi all'universo femminile. Invece, no. Da semprel'uomo si crede l'eletto (a letto e non solo) e continua adutilizzare ogni mezzo per ribadire questo concetto. La speranza è che, oltreal buco dell'ozono, non ci siano davvero troppi buchi nei cervellimaschili e che, al più presto, non si debba più sentir parlare diviolenza, di morte e di brutalità nei confronti del generefemminile. A tale proposito, sarebbeopportuno che ogni uomo leggesse con attenzione i versi della canzonedi Marco Mengoni, dal titolo “Guerriero". Ogni mattina, ogni sera,parole da ascoltare come un mantra.