In questi giorni tante polemiche sono nate dopo che una Professoressa meridionale,Marcella Raiola,in un'accorata missiva al quotidiano Repubblica, dichiarava di non accettare nessun incarico a tempo indeterminato, non aderendo al Piano Straordinario di Assunzioni messo in atto con la Legge 107/2015 e "forzatamente" voluta dal Governo Renzi, perchè non voleva lasciare la sua terra. La Professoressa napoletana, dopo lo scoppio delle polemiche, in questi giorni è stata persino invitata inmolte trasmissioni televisive, tra cui, la nota trasmissione mattutina di Rai 3 Agorà.

I Politici e Giornalisti si scagliano contro Marcella Raiola

Dalla scelta, per certi versi, comprensibile dell'insegnante precaria - da ben 13 anni - si sono levati scudi alti come i grattacieli da parte di molti illustri personaggi politici, i commenti contro i docenti meridionali sono piovuti da parte di importanti firme del giornalismo italiano, in maniera trasversale, da sinistra a destra, senza considerare che l'autrice della lettera, potesse, per questo, rispondere puntualmente e personalmente a ogni singolo insulto ricevuto da parte dei tanti detrattori. Vergogna a tutti questi politici e giornalisti che, approfittando della loro posizione lavorativa, della loro autorevolezza, in ragione del giornale incui scrivono, denigrano e accusano una lavoratrice e una formatrice che prima di diventare tale ha studiato per anni, accumulando, come le formiche, titoli e attestati e che recrimina un suo diritto: quello di non spostarsi anche 800 km per andare a lavorare e guadagnare uno stipendio troppo basso per dare dignità a chi lo guadagna.

Tutta colpa della Politica che costringe i giovani meridionali a studiare per mancanza di altre opportunità

Un dato è certo, il Meridione è un grande contenitore di insegnanti, di persone appunto che hanno deciso di studiare e acculturarsi, anche e soprattutto perlamancanza di ulteriori opportunità lavorative. Questa è la tristeverità: il ragionamento dimolti giovani meridionali dopo il lorodiploma è proprio questo, andare a lavorare, dove il lavoro c'è (al Nord Italia) o continuare a rimanere nella propria terra e studiare.

Chi decide di non studiare ha tante altre alternative: lavorare in nero - e di quello c'è ne ancora tanto - arruolarsi al soldo delle organizzazioni mafiose o partecipare a un coso di formazione per truffatori. Questo è il Meridione: un popolo molto intelligente, che parla male l'italiano, che studia e si arricchisce le tasche solo ed esclusivamente con la 'CULTURA' e che ogni tanto fa anche dell'ironia su se stesso.

Il problema maggiore è dovuto alla mancanza di lavoro, ele aspettative di lavoro sono azzerate per scarsa incisività di molti politici che diventano, improvvisamente, attivi solo in occasione delle tornate elettorali. Il caporalato, purtroppo si verifica quotidianamente anche nella politica meridionale. Molti dei più noti sono importanti, non per quello che dicono, ma per il numero di elettori che possiedono.