Questa purtroppo è l’Italia dei paradossi. Due professori su tredovranno lasciare la propria Scuola, dopo tanti anni di lavoro, perché ritenuti 'perdenti posto'. Le loro cattedre, invece, verranno coperte dai nuovi colleghi precari, con pochissimo punteggio e con zero ore di insegnamento. Questa situazione si è venuta a creare visto che per l’a.s. 2015/2016 non si formeranno tante classi a causa del considerevole aumento del rapporto tra insegnanti e alunni, in alcuni casi anche 35 alunni per classe. La contrazione è stata considerevole e i primi effetti si sono visti già a partire dal mese di aprile di quest’anno, quando le segreterie scolastiche comunicavano, con rammarico, la brutta notizia ai tanti docenti interessati.

Molti di questi, a causa della cocciuta presa di posizione del Governo, dovranno trasferirsi forzatamente, a partire dal primo settembre 2015, presso altre Istituzioni Scolastiche sparse nei numerosi comuni limitrofi, al fine di completare il proprio orario didattico.

I vigili urbani in soccorso dei professori

Questa situazione sarà, ancor di più, caratterizzata da un disordine didattico e da un caos generalizzato: alcuni docenti perdenti posto, infatti, con molta esperienza e in ruolo da molti anni, si troveranno a insegnare solo due o tre ore, all'interno delle nuove Istituzioni Scolastiche, ma nel frattempo, secondo quanto dichiarato dal Miur nella FAQ 24, entro il mese di novembre arriveranno anche i nuovi docenti immessi in ruolo conla Fase C del famoso Piano Straordinario di Assunzione.

Perché ci sarà disordine? Se guardiamo in prospettiva i dettami della nuova Riforma scolastica (Legge 107/2015) ci accorgiamo subito che qualcosa non quadra: i nuovi docenti, infatti, avranno poco esperienza e inoltre ancora non si capisce bene quale mansione verrà loro affidata. Lo scopriremo, forse, con il nuovo POF pluriennale, stilato ad hoc e redatto dal Dirigente Scolastico, coadiuvato da una imprecisata commissione i cui componenti sono ancora tutti da nominare.Il sospetto, in effetti, ci viene: forse gli insegnanti della fase C avranno il compito di coprire o sostituire le assenze del personale scolastico?

Non fare andare via gli insegnanti 'perdenti posto'

La soluzione forse era quella di diminuire il numero degli alunni all'interno delle classi, diminuendo a tale scopo proprio il rapporto tra insegnanti e discenti e, contemporaneamente, trovare un metodo finalizzato alla salvaguardia per tutti gli insegnanti più esperti nella disciplina curricolare e con maggiore esperienza, competenza e affidabilità professionale, requisiti acquisiti in tanti anni di lavoro nel medesimo Istituto Scolastico.

Invece, proprio questi si vedranno, a breve, scalzati dai loro colleghi con pochissimo punteggio e con pochissime ore di insegnamento.

Questo sarà lo scenario del nuovo a.s. 2015/2016. Complimenti a chi ha inventato una macchina scolastica inceppata sin dal suo inizio. Complimenti ai professionisti della Politica che con le loro belle parole e con i loro “infelici” esperimenti metteranno in ginocchio un settore pubblico lavorativo che sperava di risollevarsi, credendo, sin dal suo esordio, ai buoni propositi e alle belle parole del suo vero ideatore:Matteo Renzi.