Si continua ad avvertire sul mercato bancario la mancanza di credito alla imprese. Diventa sempre più difficile ottenere un finanziamento, se non si dispone di solide garanzie da offrire alle banche. La strettoia del credito blocca lo sviluppo. Tutti gli altri segnali sono positivi, ma da soli non riescono a sfondare l'ostacolo principale, rappresentato dalla liquidità. Le riforme fatte ed i finanziamenti Bce hanno contribuito, non poco, al nostro risanamento, dando anche una boccata di ossigeno alle banche, che hanno così potuto superare la crisi e riequilibrare i loro bilanci.

Le sofferenze bancarie sono enormi, e si intuisce la diffidenza delle stesse nei confronti degli operatori del settore edile. Chi ha operato nel mattone, anche quelli più oculati, hanno avuto grosse difficoltà economiche.

Previsioni rosee di Confcommercio

Questa volta il numero uno di Confcommercio, Carlo Sangalli, è più ottimista del solito. Registra un'Italia a due velocità: una rappresentata da famiglie, 8%, che ha avuto incremento di disponibilità economiche, e un 25%, che ha aumentato i consumi, e invece l'altra Italia, rappresentata da un 20% di famiglie e Pmi,che ancora non si sono accorti del cambiamento, e sono in attesa. Secondo Sangalli, in occasione del Rapporto outlook Italia,curato dal Censis, il Pil 2016 potrebbe aumentare intorno al 2%, se i comuni non aumenteranno la tasse sulle seconde case e negozi commerciali.

Sono supposizioni di Buon Augurio che noi registriamo volentieri.

Difficoltà per il credito

E' stato sempre sollevato il problema del credito, fino alla noia, ma poco è stato fatto. È stato fatto tanto, giustamente, sugli ammortizzatori sociali, ma è mancato un appoggio ufficiale per i crediti, al fine di alleggerire la morsa delle garanzie richieste dalle banche.

La Bce agevola le Banche, ma quel danaro non arriva alle imprese, specialmente se piccole. Ci auguriamo che il Governo registri questa esigenza, molto importante per sbloccare quel tappo, che si è formato nei confronti del credito alle imprese. Si rischia di essere monotoni, ma si insiste sulle reali necessità, per sbloccare l'economia. Sappiamo che molto è stato fatto, ed il Governo è impegnato sul fronte dello sviluppo. Si tratta di individuare la vera necessità, anche se non si tratta di una scelta elettorale.