Modelle troppo magre o fatte dimagrire fino a diventare pelle ed ossa, ad uso e consumo di case di moda e riviste: questo è l'oggetto di uno dei dibattiti più accesi di questi giorni, scattato dopo la pubblica ribellione di una di loro e l'uscita in edicola di una copertina dal mood spettrale.
Il caso di Charli Howard
Charli Howard, modella inglese di 23 anni, ha postato su Facebook una lettera aperta alla sua agenzia (di cui però non svela il nome), accusandola di volerla costringere a dimagrire ulteriormente, nonostante abbia già una taglia 38.
Sostiene di non voler stare più ai loro diktat, perché non vuole alimentare un modello sbagliato non solo per le altre donne (soprattutto le più giovani) ma anche per le case di Moda che, a furia di lavorare con modelle magrissime, saranno ispirate a realizzare abiti sempre più slim.
Il 'caso' Marie Claire
Molti i messaggi di sostegno, soprattutto da parte delle donne, le stesse che qualche ora dopo si sono ritrovate ad attaccare una nota rivista per aver pubblicato una cover che ritrae una ragazza ai limiti dell'anoressia. Stiamo parlando del prestigioso mensile “Marie Claire” che per il numero di novembre ha scelto la modella Marthe Wiggers, che appare più magra del solito, con il viso scavato e triste.
La speranza è che questo sia il risultato di un ritocco da photoshop, ma anche se fosse così il messaggio che viene lanciato non è per nulla positivo. A sottolinearlo una serie di interventi, anche di personaggi noti come la blogger Elisa D'Ospina e la scrittrice Michela Murgia, oltre che di numerosi esponenti politici. Non si è fatta attendere la risposta della direttrice Antonella Antonelli, che peggiorato la situazione definendo “normale” la taglia 38 e invitando a dare un'occhiata al numero di ottobre dove in copertina c'era una donna più adulta e formosa (talmente formosa che sarà stata al massimo una taglia 40).
Inutile dire che la querelle non si è ancora risolta, il botta e risposta sta continuando e probabilmente ne avremo ancora per qualche giorno. Ci piacerebbe però capire il reale motivo per cui si è presa questa piega: il modello proposto, infatti, stride fortemente con il comune senso estetico. Che gusto c'è a proporre delle ragazze tristi e dall'aspetto malaticcio?